Black Panther – Wakanda Forever: La recensione dell’atteso sequel Marvel

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Di Marco Ascione

Il Re T’Challa è morto, Black Panther è morto e il Wakanda deve cavarsela con le proprie forze per proteggere il regno dalle Nazioni Unite che vogliono impossessarsi del vibranio, un metallo indistruttibile che può essere utilizzato per realizzare armi potenti. Le Nazioni Unite non sono l’unica minaccia per il benessere del Wakanda, il Re di Talokan, Namor, ne vuole il controllo per dichiarare guerra al mondo che costantemente minaccia i diversi popoli a loro estranei. 

Morte, dolore, sconforto e vendetta sono i sentimenti che muovono i personaggi all’interno del film. Emozioni che arrivano dritte al cuore dello spettatore grazie al personaggio di Letitia Wright che interpreta la sorella di Black Panther, Shuri. Il long take iniziale, prima dei titoli di testa, dove vediamo Shuri disperarsi per la morte prematura del fratello mentre cerca di trovare un modo per riportarlo in vita, mette in scena in modo schietto e prepotente quel senso di non accettazione della perdita di una persona cara. Nel momento in cui entra in scena la regina madre Ramonda (interpretata dalla magnifica Angela Bassett) avviene il primo stacco di inquadratura, simboleggiando la presa di coscienza di Shuri e dello spettatore dell’effettiva morte del Re del Wakanda. Black Panther è morto per colpa di una malattia, così come Chadwick Boseman, l’attore che lo ha interpretato.

Morte, perdita, cambiamento continuano a pervadere i diversi personaggi anche dopo i titoli di testa. La morte cambia le persone, le può far diventare vendicative oppure migliori. Namor, Re di Talokan che vuole dichiarare guerra alle Nazioni Unite, e Shuri, che brama la propria vendetta personale, non sono altro che due facce della stessa medaglia. Entrambi i personaggi sono spinti dal dolore della perdita nelle scelte che compiono e rappresentano le diverse vie che un uomo può intraprendere: vendetta o perdono.

La mancanza di Black Panther o meglio di una figura di riferimento si sente anche nelle spettacolari battaglie che si intervallano ai diversi momenti drammatici del film. I Wakandiani hanno bisogno di un “leader” per vincere le loro battaglie; infatti, come in ogni film o serie Marvel che si rispetti un nuovo eroe sta per sorgere. Le sequenze delle battaglie non hanno nulla da invidiare a quelle dei precedenti film Marvel: non sono solo spettacolari visivamente ma anche emotivamente, dal momento che il senso di panico e di orrore di ogni singola lotta aleggia sui personaggi e sullo spettatore. 

“Black Panther: Wakanda Forever” si presenta come un film “stand-alone” sulla perdita con un mix perfetto di momenti drammatici e battaglie spettacolari da riuscire a far trepidare sulla poltrona ogni singolo fan della Marvel. 

“Black Panther: Wakanda Forever” diretto e co-scritto da Ryan Coogler sarà in sala dal 9 novembre, distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.

VOTO: ★★★½


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