Dogman, la recensione del film di Luc Besson presentato a Venezia 80

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Di Massimo Vozza

Presentato in concorso all’80esima Mostra del cinema di Venezia, Dogman rappresenta il ritorno in sala del regista Luc Besson, un cineasta che si è destreggiato da sempre in un cinema a metà strada tra l’autoriale e il commerciale, ottenendo a volte il favore (e altre decisamente no) di critica e pubblico. Un regista, verrebbe da dire, discontinuo ma che indubbiamente è stato capace di azzardare.

Dato questo quadro, si potrebbe immaginare Dogman come un titolo che torna ai fasti degli anni ‘90 essendo stato pure selezionato per uno dei circuiti festivalieri più importanti al mondo, ma in realtà è un prodotto altamente di genere seppur non abbastanza commercialmente appetibile poiché avrebbe funzionato maggiormente una decina e forse più di anni fa.

Ci sono diverse strizzate d’occhio a Nikita e un forzato elemento che se non fantascientifico vorremmo definire quantomeno molto poco credibile, e non solo in base alla nostra realtà ma anche all’interno di quella costruita dal film stesso. Dogman, già dal titolo, è un chiaro riferimento al mondo dei cinecomic, e racconta il suo protagonista come se fosse una villain origin story tratta da un fumetto, seppur in questo caso si tratta a conti fatti di un antieroe.

Uno dei titoli che tornerà più alla mente dello spettatore medio è sicuramente Joker ma tralasciando il fatto che vi è un precedente cronologicamente vicino e di grande successo, il film di Besson non rischia mai nel cercare di creare “empatia per il diavolo” (tanto per citare i Rolling Stones) poiché il suo protagonista quando compie le peggiori nefandezze lo fa sempre perché messo all’angolo, senza una vera via di scampo, e la sua difficile infanzia è settata interamente nella prima parte del film, non lasciando via di fuga alla creazione di un legame tra pubblico e personaggio.

Per quanto la visione possa risultare piacevole, grazie anche a un ritmo serrato e la costruzione di sequenze di azione e emotivamente forti abbastanza centrate, Dogman cerca costantemente di stare al passo con i tempi con estrema fatica, soprattutto nel raccontare i personaggi femminili e nell’affrontare problemi di identità (in parte anche di genere sessuale), finendo con il restare inevitabilmente indietro.

Dogman arriva nelle sale giovedì 12 ottobre con la distribuzione di Lucky Red

VOTO: ★★½


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