Di Simone Fabriziani
Partiamo dal record dell’anno: la regista cinese Chloé Zhao vince come miglior regista per Nomadland, e diventa non solo la prima cineasta asiatica a vincere la statuetta, ma la prima donna dietro la macchina da presa a vincere il Globe dopo Barbra Streisand per Yentl, negli anni ’80. Senza dubbio, si conferma la grande favorita per l’Oscar alla regia.
Nella categoria della miglior attrice protagonista in un film drammatico la spunta, a sorpresa. Andra Day in The United States vs. Billie Holiday, debutto assoluto come protagonista davanti la macchina da presa per la cantante Usa. La vittoria insperata della Day genererà molto probabilmente una sfida al cardiopalma agli Oscar: vi ricordiamo che Andra Day non è stata candidata al SAG e non è rientrata nella longlist di categoria ai Bafta. Pronti ad una lotta senza esclusione di colpi?
Come miglior attrice protagonista in un film commedia/musical, la spunta la britannica Rosamund Pike per I Care a Lot, dark comedy diretta da J. Blakeson; alla terza candidatura, la Pike batte la favorita della vigilia Maria Bakalova; sarà seconda nomination all’Oscar per Rosamund Pike?
La più grande sorpresa arriva però nella categoria della miglior attrice non protagonista: Jodie Foster batte tutte (compresa Glenn Close) per The Mauritanian, eppure, così come per Andra Day, la Foster (già due volte premio Oscar), non ha ricevuto candidature ai SAG, e nel suo caso specifico, nemmeno ai Critic’s Choice; in attesa di capire se i Bafta e l’Academy, sceglieranno di includerla nella cinquina finale, anche in questo caso ci aspettiamo una lotta senza esclusione di colpi per la statuetta annuale all’attrice di supporto.
Piccola nota: Chadwick Boseman diventa il secondo interprete a ricevere un Golden Globe postumo come attore in un film drammatico dopo Peter Finch per Quinto Potere, il terzo interprete se contiamo Heath Ledger per Il cavaliere oscuro, premiato però come attore non protagonista.
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