Di Redazione
Williah Hurt si era fatto le ossa in titoli come Stati di allucinazione (1980), Brivido caldo (1981) e il lungometraggio cult Il grande freddo (1983), che lo catapulta nell’olimpo degli attori statunitensi più richiesti del decennio. Nel 1985 arriva l’Oscar come attore protagonista per Il bacio della donna ragno, primo ruolo apertamente LGBTQ nella storia dell’Academy ad ottenere la statuetta nella categoria maschile, a cui sono seguiti Figli di un Dio minore (1986), Dentro la notizia (1987) e Turista per caso (1988).
Quattro nomination all’Oscar nella sua carriera, l’ultima nel 2006 come miglior attore non protagonista per A History of Violence di David Cronenberg.
Fonte: The Wrap