Art-House Horror: La rinascita di un genere

Seguici anche su:
Pin Share
Di Gabriele La Spina
Con il merito di portare sul grande schermo una delle emozioni più pure dell’essere umano, ovvero la paura, il genere horror risulta ancora oggi forse il genere prediletto da ogni cinefilo che si rispetti, e la motivazione non è riconducibile alla semplice esigenza di essere spaventati, questo scopo viene lasciato ai gruppi di ragazzini dall’urlo facile in un multisala alla ricerca dell’ennesimo horror blockbuster dal tipico stampo hollywoodiano. Il motivo per cui amiamo il genere horror è perché rappresenta una perfetta palestra per la sperimentazione e la libera espressione tecnica e artistica del regista.

D’altronde è uno tra i generi più antichi, basti pensare che il film considerato il primo horror della Storia del Cinema risale al 1920, vale a dire il mitico capolavoro del regista tedesco espressionista Robert Wiene, intitolato The Cabinet of Dr. Caligari. Ma se parliamo di origini del genere è pure impossibile non citare il Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau datato 1922, un film la cui lavorazione è ancora oggi fonte di grandi misteri: una leggenda vuole infatti che Max Schreck fosse un vero e proprio vampiro scovato da Murnau, diceria che ispirò il film del 2000 diretto da  E. Elias Merhige, L’ombra del vampiro, making-off del Nosferatu degli anni ’20.
Con il passare dei decenni la Hollywood della golden age ha come accantonato il genere, non abbastanza digeribile per il pubblico, e salvo alcune pellicole come l’iconico Psycho (1960) di Alfred Hitchcock, regista che ridefinì il confine tra thriller e horror, il genere riacquistò forma soltanto tra gli anni ’70 e ’80, periodo d’oro sia a livello commerciale che autoriale. Ancora oggi sono scritti negli annali i nomi di Wes Craven, padre di Nightmare (1984) e della riuscita trilogia di Scream (1996); John Carpenter creatore di Halloween (1978); il nostrano Dario Argento, riconosciuto in particolar modo per il bellissimo Suspiria (1977); Sam Raimi, creatore del comic-horror Evil Dead (1981), conosciuto in Italia con il titolo La casa; e William Friedkin, regista del capolavoro L’esorcista (1973); giusto per citarne alcuni. Purtroppo però, la macchina da soldi quale è Hollywood ha con il tempo svilito ogni grande intuizione dei registi citati, traendone dei terribili sequel commerciali, costituendo sempre più spesso saghe stereotipate, lontane anni luce dall’idea creativa alla sua origine. Il termine stereotipo, risulterà una parola chiave con il passare del tempo, perché tra gli anni ’90 e i 2000 il genere horror sarà destinato a perire, ormai spremuto da ogni tipo di idea, e annegato in una marea di luoghi comuni, un’abitudine che comunque ancora oggi le produzioni americane non hanno perso. 
Anche se nel 2010, è il regista australiano di origine malese James Wan, ha iniziare con un guizzo, i primi respiri della “rianimazione” del genere horror, con il bellissimo Insidious, grande successo mondiale, un primo esempio di ritorno al cinema horror d’autore è stato qualche anno prima il gioiellino del regista svedese Tomas Alfredson, Lasciami Entrare (2008), una nuova prospettiva sui vampire movie. Ma se registi come Wan finiscono in seguito al successo per vendere le loro idee alle major, il cinema indipendente resta per fortuna una grande fonte di nuova linfa, per il cinema in generale, ma anche per l’antichissimo genere cinematografico quale è l’horror. 
L’art-house horror non è altro che il cinema dell’orrore d’autore come viene definito dai cinefili americani, una nuova visione del genere che in qualche modo ritorna alla sua nascita e si libera degli stereotipi delle grandi produzioni: dimenticate le tipiche trame da film horror dove un gruppo di ragazzi va a fare una vacanza in luogo sperduto da cui nessuno uscirà vivo, oppure la tipica casa infestata la cui storia viene svelata a metà pellicola tramite un’esaustiva ricerca su google. Il nuovo Cinema horror non segue alcuna regola che non sia collegata all’estro del regista, adesso di nuovo artefice dell’idea del film, e non semplice operaio ingaggiato dalla casa di produzione, in vena di sperimentazioni, scelte registiche molto ricercate e soprattutto di qualcosa di nuovo. 
Per questa rinascita del genere attraverso il cinema indipendente non poteva che essere il Sundance Film Festival, il più grande festival del Cinema Indie che si svolge a Gennaio nello Utah, il trampolino di lancio dei nuovi autori dell’horror. Nel 2014 è stato un piccolo caso il film, che debuttò proprio al Sundance, della regista australiana Jennifer Kent, Babadook, una splendida pellicola che scava alla ricerca delle radici del genere, stracolma di citazioni, grezza nella sua mancanza di grandi effetti o suoni per spaventare lo spettatore, qui terrorizzato dalla purezza delle sensazioni. Nel corso degli ultimi anni non sono pochi i film distaccati dallo stampo commerciale che hanno dato nuova linfa al genere: l’agghiacciante Starry Eyes (2014) di Kevin Kolsch e Dennis Widmye, Sinister (2014) di Scott Derrickson, Under the Skin (2013) di Jonathan GlazerYou’re Next (2011) di Adam Wingard e The Conjuring (2013) del già citato James Wan. Oggi continuano ad arrivare nelle sale grandi pellicole, nuove idee degne di nota, a consolidare la nuova vita di un genere straordinario, in bilico tra fantasia e realismo. Eccovi i film art-house horror di prossima uscita, quattro piccoli capolavori del genere horror d’autore, alcuni prodotti diversi anni fa negli USA, che hanno debuttato proprio al Sundance, e che sono riusciti a trovare fortunatamente, anche se in ritardo, una distribuzione italiana.

Goodnight Mommy –  Prossimamente in DVD
L’esordio alla regia di Severin Fiala, dal titolo originale Ich seh ich seh, ha come protagonisti due inquietanti gemelli che vivono in una casa isolata insieme alla madre. Quest’ultima ritorna dai figli reduce da uno strano intervento al volto, adesso del tutto fasciato, che in qualche modo l’ha cambiata. Attraverso gli occhi innocenti quanto colpevoli di estrema curiosità dei due bambini viviamo l’inquietante svolgimento di questa meravigliosa pellicola austriaca. Tra simbolismi, atmosfere trasognanti e inquietudini, in un misto tra il Cinema di David Cronenberg e quello di David Lynch. Il film ha debuttato nel 2014 proprio al nostro Festival di Venezia. Purtroppo la distribuzione italiana non è stata dalla sua parte, visto che è arrivato nelle sale per pochi giorni nel mese di Aprile, ma confidiamo nell’imminente uscita in home video.
The Neon Demon – Uscita: 8 Giugno
Dopo aver dato una nuova luce al cinema d’azione, Nicolas Winding Refn, regista danese riconosciuto per originali pellicole come Bronson (2008) e Drive (2008), si cimenta nel genere horror ma lo fa nel modo più inusuale possibile. The Neon Demon è incentrato sulla storia Jesse, un’aspirante modella, interpretata dall’eterea Elle Faning, che si trasferisce a Los Angeles con il sogno di diventare una modella, divenendo però vittima di un gruppo di donne ossessionate dal culto della bellezza, che divoreranno ogni frammento della vitalità di Jesse, intenzionate a prendere tutto ciò che ha. Dopo aver diviso la critica al Festival di Cannes 2016, dove il film ha avuto il suo debutto, la nuova fatica di Refn, un regista da amare o odiare, si prospetta come uno splendido spettacolo estetico, ricco di metafore e allegorie, di cui spesso il suo cinema è carico.
It FollowsUscita: 6 Luglio 
Scritto e diretto da David Robert Mitchell, potete ritrovarlo in ogni lista del web riguardante i migliori film del 2015. Anche se ha debuttato al Festival di Cannes 2014, e arrivato nelle sale americane un anno dopo. Il film segue le vicende di una ragazza che dopo un rapporto sessuale con un misterioso ragazzo è vittima di una maledizione: ovunque si troverà sarà sempre seguita da qualcuno, e morirà se costui la raggiungerà. La comune paura di essere seguiti viene legata a quella della maledizione come metafora di un virus sessualmente trasmissibile, legato alle magnifiche musiche elettroniche perfettamente in stile anni ’80. Un puro capolavoro stracolmo di spunti originali e scelte azzeccate. Senza dubbio uno degli horror più spaventosi degli ultimi anni, nonostante in fin dei conti non mostri nulla, la paura infatti per Mitchell è solo un’idea.   
The VVitch Uscita: 18 Agosto
Con il sottotitolo “A New-England Folktale”, il film scritto e diretto da Robert Eggers, racconta di una famiglia del New England del 1630, la cui vita viene stravolta in seguito al trasferimento in un nuovo villaggio, perché saranno vittime una forza oscura. Tra possessioni e magia nera, Eggers riprende un genere ormai usurato e lo rende brillante dimostrandosi maestro dell’atmosfera. Perché è l’inusuale forza suggestiva che rende The Witch una pellicola vibrante e di grande efficacia. Il film ha debuttato al Sundance Film Festival 2015, dove Eggers ha vinto il premio per la miglior regia, raccogliendo i larghi consensi della critica. 

Pubblicato

in

,

da