Di Gabriele La Spina
Il primo episodio della quarta stagione di Black Mirror, approdata su Netflix giusto alla fine del 2017, è probabilmente uno dei più apprezzati dagli spettatori, in una stagione altalenante e di facile caduta nella ripetizione. Ed è da un membro del cast che arriva la voce riguardo a uno sviluppo dell’amato episodio, che potrebbe avere una sua serie standalone, slegata dalla stessa Black Mirror.
L’episodio che ha come protagonisti Jesse Plemons, Cristin Milioti e Jimmi Simpson ha come ambientazione una realtà in pieno stile Star Trekm soggiogata da un tirannico capitano, ma si tratta di una realtà parallela e virtuale, un programma di simulazione, dove i protagonisti non sono altro che le copie di sé stessi, torturati dal capitano che sfoga le sue frustrazioni per una vita di inettitudine e infelicità. Ma al contrario di ogni altro episodio della serie di Charlie Brooker, che è stato affiancato alla scrittura da William Bridges, USS Callister ha un suo lieto fine. Un finale che inoltre apre la strada a un proseguimento, e perché no? Anche un’intera stagione.
Jimmi Simpson, che nell’episodio interpreta Walton, socio del demoniaco Robert Daly, tra i primi “copiati” nell’universo della nave USS Callister, ha rivelato di aver sentito “piccole voci. Ho sentito piccole voci. Ma non credo a nulla finché non sarò a lavoro sul set“. E dopo che i membri della nave sono riusciti a sfuggire a Daly, hanno potuto vivere in piena libertà l’esperienza virtuale, lasciando indietro bloccato il loro capo. In un ipotetico sequel potremmo vedere quest’ultimo tampinare in cerca di vendetta le sue creature, che nel frattempo hanno vissuto le più belle delle avventure.
Fonte: TVLine