Di Gabriele La Spina
Carne y arena, il cortometraggio diretto da Alejandro G. Iñárritu con il fedelissimo direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, prodotto dalla Fondazione Prada, è il primo progetto in realtà virtuale della storia selezionato dal Festival di Cannes. L’installazione sarà visibile a tutti gli spettatori del festival francese il mese prossimo, premiere che anticiperà la sua proiezione a Milano dal mese di giugno.
Il cortometraggio che esplora le condizioni degli immigrati e dei rifugiati è stato realizzato sulla base di veri e propri racconti, le linee superficiali tra soggetto e spettatore si confondono e si legano, consentendo ai singoli di camminare in un vasto spazio e vivere accuratamente un frammento di percorsi personali dei rifugiati. Carne y arena impiega la più alta tecnologia virtuale mai utilizzato prima d’ora per creare un grande spazio di luce multi-narrativa con personaggi umani.
Il regista di Birdman, ha raccontato del progetto in un comunicato, a seguito dell’annuncio della sua partecipazione al prestigioso Festival di Cannes 2017: “Nel corso degli ultimi quattro anni in cui questo progetto è cresciuto nella mia mente, ho avuto il privilegio di incontrare e intervistare molti profughi messicani e centroamericani. Le loro storie di vita mi hanno perseguitato, così ho invitato alcuni di loro a collaborare con me per il progetto“. Il regista ha inoltre aggiunto:“La mia intenzione era quella di sperimentare con la tecnologia VR e di esplorare la condizione umana nel tentativo di rompere la dittatura del frame entro il quale le cose vengono appena osservate, essa sostiene lo spazio per consentire al visitatore di passare attraverso un’esperienza diretta, camminare in piedi tra gli immigrati, sotto la loro pelle, e nei loro cuori“.
Il cortometraggio segna la più recente collaborazione tra Iñárritu e Lubezki, dopo le vittorie agli Oscar con Birdman e The Revenant. Il progetto è stato prodotto dalla Legendary Entertainment e dalla Fondazione Prada. Dopo la sua premiere a Cannes sarà in mostra presso la Fondazione Prada di Milano da giugno a dicembre.
Fonte: Indiewire