Cannes 2018: I titoli che probabilmente vedremo sulla Croisette quest’anno

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Di Daniele Ambrosini

L’edizione numero 71 del Festival di Cannes si svolgerà dall’8 al 19 maggio e come di consueto ad un mese dall’inizio della manifestazione il direttore Thierry Frèumax annuncerà la line-up del festival cinematografico più importante ed atteso al mondo. Con l’avvicinarsi della conferenza stampa che ufficializzerà i titoli in selezione, noi abbiamo deciso di entrare nell’atmosfera festivaliera azzardando una rosa di titoli che probabilmente ritroveremo in anteprima sulla Croisette quest’anno. 

Cannes è il festival degli habituè e molti autori che hanno presentato pellicole in concorso e non negli anni passati sono pronti a tornare sulla costa francese per presentare le loro ultime fatiche. Alcuni registi precedentemente premiati al festival sembrano pronti a farvi ritorno quest’anno, tra loro i vincitori della Palma d’Oro Jacques Audiard, Nuri Bilge Ceylan e Mike Leigh con i loro The Sister Brother, The Wild Pear Tree e Peterloo. Si prospetta molto forte la presenza francese con l’ultimo lavoro del maestro della nouvelle vague Jean-Luc Godard intitolato La Livre d’Image, il già citato Audiard, At War di Stephane Brizè (regista dell’acclamato La Legge del Mercato, in concorso nel 2015), Coincoin and the Extra-Human di Bruno Dumot che sarà un sequel di Li’l Quinquin – film ampiamente apprezzato dalla critica presentato nella sezione Quinzainè des Rèalisateurs nel 2014, questo secondo capitolo potrebbe seguirne le orme ed essere incluso in una sezione secondaria – ed infine il fantascientifico High Life di Claire Denis con protagonista Robert Pattinson. Da non sottovalutare anche la presenza italiana che vedrà quasi sicuramente tre ritorni di peso grazie ai film Dogman di Matteo Garrone, Loro di Paolo Sorrentino e Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, tutti autori premiati nelle passate edizioni del festival, che possano riuscire a ripetersi quest’anno e magari a conquistare una Palma d’Oro che manca del 2001? Quasi sicuro è che il non più esordiente Laszlo Nemes, nel 2015 lanciato da Cannes verso l’Oscar con il suo Il Figlio di Saul, sembra intenzionato a portare al festival il suo secondo film, Sunset. È altresì molto probabile la presenza in concorso del primo film in lingua spagnola di Asghar Farhadi, Everybody Knows, che vedrà protagonista la coppia formata da Penelope Cruz e Javier Bardem. In molti puntano inoltre su un paio di titoli orientali che potrebbero facilmente trovare collocazione nella selezione ufficiale, quali Visions di Naomi Kawase, regista apprezzata al festival che però non sempre ha ottenuto un posto in concorso, Burning di Lee Chang-dong, assente dal grande schermo dal 2010, e Di jiu tian chang di Wang Xiaoshuai, regista cinese la cui ultima partecipazione a Cannes risale a 8 anni e due film fa. Ultimo nome sicuro dovrebbe essere quello di Yorgos Lanthimos, il regista greco dovrebbe infatti presentare The Favourite, il suo terzo film in lingua inglese, nonché il primo diretto da una sceneggiatura non firmata da lui. Se fino ad ora tutto sembra abbastanza regolare, qualche significativa sorpresa potrebbe arrivare da pellicole di lingua inglese, infatti rumor sempre più insistenti vorrebbero in concorso Under the Silver Lake, nuova fatica di David Robert Mitchell che a Cannes aveva presentato It Follows durante la Settimana della Critica nel 2014, ma si parla anche di Jennifer Kent (regista di Babadook) e del suo The Nightingale, ormai in lavorazione da molto tempo; e se le possibilità di rivedere a Cannes i due autori che giusto un paio d’anni fa hanno preso parte ad una piccola rivoluzione del cinema horror è decisamente allettante, è allo stesso modo molto interessante sperare di poter vedere sulla Croisette anche il primo film americano di Xavier DolanThe Death and Life of John F. Donovan, che recenti test screening suggeriscono essere praticamente ultimato; altro titolo USA particolarmente papabile è Boy Erased, il cui regista Joel Edgerton, alla seconda prova dietro la macchina da presa, potrebbe essere la vera sorpresa del concorso del festival, una scelta azzardata sulla quale ci sentiamo di scommettere.

Una scena dalla serie di Nicolas Winding Refn, “Too Old To Die Young”.

Se i titoli visti fino ad ora sono virtualmente più sicuri di ottenere un posto all’interno della selezione ufficiale, ci sono numerosi altri film che sembrano avere tutte le carte in regola per essere in cartellone a Cannes ma su cui resta, ad oggi, un velo di incertezza. Tra questi The House That Jack Built di Lars Von Trier, qualche anno fa dichiarato persona non grata e da allora ostile al festival, e A Rainy Day in New York di Woody Allen, i cui film recenti hanno sempre debuttato a Cannes, ma le vicende dello scorso anno ed il limbo distributivo in cui il film è recentemente precipitato potrebbero rendere difficoltosa la presentazione a qualunque festival. Altre incertezze sul fronte non cinematografico, se lo scorso anno Twin Peaks: The Return e Top of the Lake: China Girl hanno rappresentato le serie tv d’autore, quest’anno potrebbero pensarci The Little Drummer Girl di Park Chan-wook e Too Old to Die Young di Nicolas Winding Refn – due habituè di Cannes – ma poiché presentare prodotti televisivi non è proprio una consuetudine del festival e poiché si hanno poche informazioni circa la post-produzione delle due serie, permane qualche dubbio. Film come Ad Astra di James Gray, Ash is purest white di Jia Zhangke, In-Rang di Kim Ji-woon, Radegund di Terrence Malick, Cold War di Pawel Pawilowski, Donbass di Sergei Loznitsa, La Quietud di Pablo TraperoHenrico’s Farm di Lav Diaz e Luxembourg di Myroslav Slaboshpytskyi potrebbero non arrivare al festival per motivi logistici, infatti sebbene i loro autori siano già stati a Cannes in passato, i film potrebbero non essere pronti in tempo per prendere parte a questa edizione. Situazione diversa per E-book di Oliver Assayas potrebbe avere un tono troppo leggero per Cannes, mentre la seconda parte di Mektoub, My Love: Canto Uno del vincitore della Palma d’Oro Abdellatif Kechiche, conosciuta finora come Pray for Jack, potrebbe non vedere mai la luce per via di difficoltà economiche e contrasti con la produzione. Per film come Siberia di Abel Ferrara, Where’d you go Bernadette di Richard Linklater, The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam, Shiplifters di Hirokazu Kore-eda, Roma di Alfonso Cuaron e Kursk di Thomas Vinterberg è invece difficile stabilire le reali possibilità di partecipazione poiché in passato spesso i loro autori hanno preferito festival diversi per presentare i loro lavori, infatti molti di questi film potrebbero passare per Venezia se decidessero di saltare l’appuntamento con Cannes; un discorso analogo vale per Luca Guadagnino ed il suo Suspiria e Karyn Kusama ed il suo Destroyer, che sembrerebbero essere pronti in tempo per il festival ma restano un’incognita perché nessuno dei due registi è mai stato in cartellone sulla Croisette. Le ultime grandi incognite del festival sono quattro grandi titoli americani: Ocean’s 8 di Gary Ross con il suo cast pieno di nomi altisonanti e A Star Is Born di Bradley Cooper, anche interprete al fianco di Lady Gaga, sembrano due titoli non solo pienamente in linea con le scelte delle passate edizioni per il fuori concorso, ma sembrano anche perfetti per il red carpet più glamour della stagione; mentre gli altri due film, Widows di Steve McQueen e If Beale Street Could Talk di Barry Jenkins, sembrano due seri aspiranti per il concorso principale, entrambi gli autori sono al loro primo film dopo i trionfi agli Oscar (il primo aveva a Cannes il suo film d’esordio, Hunger) e le aspettative sono molto alte, ma poiché entrambi sembrano essere intenzionati a concorrere nuovamente per i prossimi Oscar, Cannes potrebbe non essere la scelta migliore per presentarli.
Titoli con maggiori possibilità:
Donde nace la vida – Carlos Reygadas
Loro – Paolo Sorrentino
Dogman – Matteo Garrone
The Wild Pear Tree – Nuri Bilge Ceylan
The Favourite – Yorgos Lanthimos
Visions – Naomi Kawase
Burning – Lee Chang-dong
Sunset – Laszlo Nemes
Peterloo – Mike Leigh
Lazzaro felice – Alice Rohrwacher
At War – Stephane Brizè
Everybody Knows – Asghar Farhadi
Di jiu tian chang – Wang Xiaoshuai
La Livre d’Image – Jean-Luc Godard
The Sister Brothers – Jacques Audiard
The Nightingale – Jennifer Kent
Coincoin and the Extra-Humans – Bruno Dumont
High Life – Claire Denis
Boy Erased – Joel Edgerton
The Death and Life of John F. Donovan – Xavier Dolan
Under the Silver Lake – David Robert Mitchell
Titoli possibili ma incerti:
The House That Jack Built – Lars Von Trier
A Rainy Day in New York – Woody Allen
Luxembourg – Myroslav Slaboshpytskyi 
E-book – Oliver Assayas
Siberia – Abel Ferrara
Where’d you go Bernadette – Richard Linklater
Ad Astra – James Gray
Ash is purest white (Jiang hu er nv) – Jia Zhangke
In-Rang – Kim Ji-woon
The Man Who Killed Don Quixote – Terry Gilliam
Shiplifters (Manbiki Kazoku) – Hirokazu Kore-eda
Radegund – Terrence Malick
Cold War – Pawel Pawilowsky
Donbass – Sergei Loznitsa
Pray for Jack (aka Mektoub, My Love: Canto Due) –
Abdellatif Kechiche
La Quietud – Pablo Trapero
Roma – Alfonso Cuaron
Henrico’s Farm – Lav Diaz
Kursk – Thomas Vinterberg
Destroyer – Karyn Kusama
Suspiria – Luca Guadagnino
A Star Is Born – Bradley Cooper
Ocean’s 8 – Gary Ross
If Beale Street Could Talk – Barry Jenkins
Widows – Steve McQueen
The Little Drummer Girl – Park Chan-wook (serie tv)
Too Old to Die Young – Nicolas Winding Refn (serie tv)

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