Caratteristi nell’ombra: Allison Janney da ‘The Help’ ad ‘I, Tonya’

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Di Alfredo Di Domenico

La figura del caratterista nel linguaggio cinematografico è riferita ad attori o attrici che solitamente ricoprono ruoli secondari, di contorno, che riempiono la storia, movimentano e vivacizzano lo svolgersi della trama grazie alla loro presenza.
Nel cinema americano abbiamo avuto numerosi esempi di caratteristi, spesso grandissimi attori, dotati sia di verve comica che di vena drammatica, ricordiamo: Thomas Mitchell, Walter Brennan, Claire Trevor, Arthur Kennedy, Thelma Ritter, Ethel e Lionel Barrymore, molti dei quali hanno anche vinto un Oscar e diversi premi. Al giorno d’oggi ce ne sono diversi che meritano attenzione e in realtà meriterebbero molta più attenzione di quella che hanno specie da parte delle associazioni che assegnano i premi.
Il caso di oggi è Allison Janney. Attrice di cinema e tv, ed occasionalmente anche teatro, è una delle attrici comprimarie più prolifiche e premiate degli ultimi anni. Grazie al suo lavoro nella serie West Wing ha riportato ben 4 vittorie agli Emmy , sulle 7 totali grazie alle serie Mom e Master of Sex,ed altrettante ai SAG. Ha vinto i Drama Desk Awards per il revival di Broadway del 1997 di A View From the Bridge e la produzione originale di Broadway del 2009 del musical Dalle 9 alle 5… orario continuato. È stata nominata ai Tony Award per entrambi i ruoli, in più ha ricevuto la stella sulla Walk of Fame. Insomma gli unici che non si sono ancora tolti il cappello davanti a lei sono proprio quelli dell’Academy.
Eccellente nella commedia così come nel drammatico la Janney ha preso parte a diversi progetti cinematografici premiti dall’ Academy ed in tutte le occasioni ha fatto notare la sua presenza grazie al suo fascino il suo temperamento e la sua forte presenza scenica. Chi non la ricorda in American Beauty? Poche scene ma restano impresse nella mente, un ruolo poche parole ma di sguardi che spezzano il cuore. The Hours nel 2002, come compagna di Meryl Streep, o in Juno del 2006, nel ruolo della premurosa matrigna di Ellen Page. Forse la si ricorda di più per il recente The Help del 2011, il suo ruolo a metà tra il dramma e la commedia l’ha resa una dei personaggi più interessanti ed amati in mezzo ad un cast femminile di alto livello. Mike Nichols, Tim Burton, Stephen Daldry, Ang Lee, sono solo alcuni dei registi con cui ha lavorato, per non parlare dei favolosi cast di cui è stata parte. in tutti questi anni, tuttavia,  Allison Janney non ha mai ricevuto una nomination agli Oscar. Perché? Annate troppo affollate, parti troppo piccole? Snobbismo? O, ancora, giochi di promozione troppo grandi per lei?

Allison Janney in una scena di “I, Tonya”

Qualunque cosa sia Allison non ha avuto bisogno di Oscar per arrivare dov’è ora, e la sua presenza, all’ interno di un film o una serie, anche se in maniera marginale è un surplus che aumenta la qualità del prodotto. Il suo ultimo progetto I, Tonya presentato al TIFF  ha ricevuto ottime recensioni specie per la sua performance. Il film racconta la discussa e controversa vita di Tonya Harding. La sportiva americana è stata la seconda donna, dopo la giapponese Midori Itō, ad eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale. La notorietà mondiale, però, la Harding l’ha raggiunta perché coinvolta in uno dei più clamorosi scandali sportivi degli Stati Uniti d’America. Sulla carriera sportiva della pattinatrice si ripercuote una vita personale difficile, resa complicata da un rapporto opprimente con la madre e da un matrimonio inquieto con il marito, Jeff Gillooly.
Nel gennaio del 1994 la promettente pattinatrice artistica Nancy Kerrigan venne aggredita dopo gli allenamenti. L’atleta fu colpita con violenza alle gambe e fu costretta a rinunciare ai campionati nazionali che, così, vennero vinti dalla Harding. Le indagini dimostrarono che Jeff Gillooly, d’accordo con Tonya Harding, pagò l’uomo che aggredì la Kerrigan per metterla intenzionalmente fuori gioco ai campionati statunitensi e alle successive Olimpiadi invernali. Neon ha acquisito la pellicola insieme a 30WEST, per portarla quest’anno nelle sale e nei salotti americani, e concorrere agli Oscar 2018.

Che Allison Janney sia brava lo sapevamo già, ma sarà la volta buona per lei di uscire dall’ombra e far si che tutti ricordino il suon nome? Noi lo speriamo.


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