Di Simone Fabriziani
Cosa non si fa per entrare nel ruolo cinematografico. Lo sa l’attore britannico Gary Oldman, da sempre interprete tra i più trasformisti e versatili del cinema contemporaneo, la cui sfida di vestire i panni (e il pesante trucco) del Primo Ministro Winston Churchill non lo ha fermato dal (quasi) avvelenamento da nicotina sul set di L’ora più buia.
Proprio durante la lavorazione dell’ambizioso biopic diretto da Joe Wright Oldman assieme al regista rivela in un esclusivo viaggio dietro le quinte del film candidato al SAG e al Golden Globe di aver raggiunto dei limiti pericolosi di assimilazione di nicotina a causa dei 20.000 dollari spesi dalla produzione su un budget compessivo di 30 milioni per i sigari cubani Romeo y Julieta tanto amati da Churchill. Afferma l’attore:
“Ho avuto un serio avvelenamento da nicotina. Durante la lavorazione avevo un sigaro che era tgià utilizzato per tre quarto, e lo accendevo, ma il tempo di arrivare a due take era già terminato, e prontamente un ragazzo sul set mi riforniva con un altro sigaro intero. Lo facevamo per circa 10 o 12 take di seguito.”
L’ora più buia arriverà nelle sale italiane a partire dal 18 Gennaio distribuito da Universal Pictures Italia.
Appena eletto Primo Ministro della Gran Bretagna, Winston Churchill è chiamato ad affrontare una delle prove più turbolente e definitive della sua carriera politica: negoziare con la Germania nazista o rimanere fermo sulle proprie posizioni e continuare a combattere in nome degli ideali e della libertà della nazione. Mentre le inarrestabili forze naziste avanzano in tutta l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione pare imminente – con il popolo non preparato all’evenienza, un re scettico e il suo stesso partito a tramare contro di lui -, Churchill vive il suo momento più buio, quello in cui deve radunare intorno a sé l’intera nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.
Fonte: screencrush.com