Di Gabriele La Spina
Vincitore del People’s Choice Award al Toronto International Film Festival, con grande sorpresa, Green Book di Peter Farrelly è immediatamente entrato di diritto nella corsa agli Oscar; così come i suoi due protagonisti Viggo Mortensen, ancora sprovvisto di una statuetta nonostante una brillante carriera alle spalle, e Mahershala Ali, già vincitore per il piccolo ma incisivo ruolo in Moonlight del 2016, e possibile per un bis.
Green Book trae ispirazione da una storia vera che con il suo esempio di amicizia ha trasceso ogni confine di razza, di classe e della linea Mason-Dixon nel 1962. Tutto ha inizio quando Frank Anthony Villalonga, meglio noto come Tony Lip, un buttafuori di New York proveniente da un quartiere italo-americano del Bronk, viene assunto per fare da autista e guardia del corpo a Dr. Don Shirley, un pianista nero famoso in tutto il mondo. Diretto da Manhattan al profondo sud degli States, Shirley deve tenere una serie di concerti e, lungo gli spostamenti, sia lui sia Tony fanno affidamento al Green Book, una guida turistica che segnala alloggi, ristoranti e attività commerciali, che in piena segregazione razziale sono sicuri per gli Afro-americani. Sullo sfondo di una nazione alle prese con i calori e la volatilità del Movimento per i Diritti Civili, i due uomini affrontano con umorismo il razzismo e i pericoli a esso connessi superando le differenze e scoprendosi simili. Ciò che inizia come un semplice viaggio di due mesi per i due si trasformerà nell’occasione per porre le basi di un’amicizia che durerà per il resto delle loro esistenze.
Farrelly firma la sceneggiatura insieme a Brian Hayes Currie e Nick Vallelonga, ed è proprio quest’ultimo dei retroscena sul film, nonché la sua fonte di ispirazione: “Sono cresciuto ascoltando i resoconti del viaggio che mio padre ha compiuto con Don Shirley (noto musicista Jazz, ndr) . Sin da ragazzino, ho desiderato realizzare un film su mio padre Tony. Cresciuto nel Bronx, mio padre lavorò per dodici anni al night club Copacabana, dove incontrò gente del calibro di Frank Sinatra, Tony Bennett e Bob Dylan. Sebbene avesse smesso di frequentare presto le scuole, aveva l’abitudine di parlare in continuazione e di conquistare chiunque con il suo carisma e la sua arte di persuasione. Pensandoci bene, potrei fare 50 differenti film su mio padre e sul suo essere un personaggio sopra le righe“.
Green Book arriverà nelle sale italiane il 7 febbraio 2019.