Di Simone Fabriziani
Sono Il filo nascosto e Dogman i due migliori film del 2018 secondo il giudizio insindacabile del SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), onorificenze che verranno concretizzate il prossimo martedì 22 gennaio durante le celebrazioni del Trieste Film Festival.
Il film scritto e diretto da Paul Thomas Anderson è il miglior titolo internazionale, quello acclamato e premiato di Matteo Garrone il miglior lungometraggio di produzione italiana. Qui di seguito il comunicato stampa:
Prosegue la collaborazione tra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e il Trieste Film Festival, in programma dal 18 al 25 gennaio 2019, ancora una volta uniti per premiare all’inizio dell’anno nuovo i migliori titoli usciti nelle sale italiane nell’anno appena trascorso.
Due i riconoscimenti, al miglior film italiano e al miglior film internazionale, che saranno assegnati martedì 22 gennaio.
Tra gli italiani, a “imporsi” è stato Dogman di Matteo Garrone: il film è infatti risultato il più votato nel referendum promosso dal Sindacato tra tutti i propri soci.
Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson è invece il il miglior film in assoluto fra tutti quelli distribuiti in sala nel nostro Paese nel corso del 2018. In questo caso a votare è stata la commissione incaricata di segnalare i Film della Critica, composta da Massimo Causo, Adriano De Grandis, Francesco Di Pace, Simone Emiliani, Fabio Ferzetti, Beatrice Fiorentino, Federico Gironi, Roberto Manassero, Raffaele Meale, Paolo Mereghetti, Giona A. Nazzaro, Anna Maria Pasetti e Giulio Sangiorgio.
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Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il Trieste Film Festival – diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che continua a essere da trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.