Il prossimo film di Jane Campion sarà l’adattamento del romanzo ‘The Power of the Dog’ di Thomas Savage

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Di Gabriele La Spina

La regista neozelandese, premio Oscar per Lezioni di piano, tra le donne più stimate e dallo sguardo cinematografico più contraddistintivo del panorama contemporaneo, ha trovato il suo prossimo progetto, che segnerà un ritorno al lungometraggio. Infatti, dopo aver diretto la seconda stagione di Top of the Lake, la straordinaria Jane Campion tornerà nelle sale a più di 10 anni da Bright Star. Sarà l’adattamento del romanzo The Power of the Dog, scritto da Thomas Savage, autore simbolo della letteratura moderna americana.

Edito in Italia con il titolo, traduzione letterale, Il potere del cane; il romanzo è ambientato nel Montana, nel 1924. Tra le pianure selvagge del vecchio West, a cui fa da sfondo una collina rocciosa che ha la forma di un cane in corsa, sorge il ranch piú grande dell’intera valle, il ranch dei fratelli Burbank. Phil e George Burbank, pur condividendo tutto da piú di quaranta anni, non potrebbero essere piú diversi. Alto e spigoloso, Phil ha la mente acuta, le mani svelte e la spietata sfrontatezza di chi può permettersi di essere sé stesso. George, al contrario, è massiccio e taciturno, del tutto privo di senso dell’umorismo. Insieme si occupano di mandare avanti la tenuta, consumano i pasti nella grande sala padronale e continuano a dormire nella stanza che avevano da ragazzi, negli stessi letti di ottone, che adesso cigolano nella grande casa di tronchi. 
Chi conosce bene Phil ritiene uno spreco che un uomo tanto brillante, uno che avrebbe potuto fare il medico, l’insegnante o l’artista, si accontenti di mandare avanti un ranch. Nonostante i soldi e il prestigio della famiglia, Phil veste come un qualsiasi bracciante, in salopette e camicia di cotone azzurra, usa la stessa sella da vent’anni e vive nel mito di Bronco Henry, il migliore di tutti, colui che, anni addietro, gli ha insegnato l’arte di intrecciare corde di cuoio grezzo. George, riservato e insicuro, si accontenta di esistere all’ombra di Phil senza mai contraddirlo, senza mai mettere in dubbio la sua autorità.
Ogni autunno i due fratelli conducono un migliaio di manzi per venticinque miglia, fino ai recinti del piccolo insediamento di Beech, dove si fermano a pranzare al Mulino Rosso, una modesta locanda gestita dalla vedova di un medico morto suicida anni prima. 
Rose Gordon, si vocifera a Beech, ha avuto coraggio a mandare avanti l’attività dopo la tragica morte del marito. Ad aiutarla c’è il figlio adolescente Peter, un ragazzo delicato e sensibile che, con il suo atteggiamento effeminato, suscita un’immediata repulsione in Phil. George, invece, resta incantato da Rose, al punto da lasciare tutti stupefatti chiedendole di sposarlo e portandola a vivere al ranch, inconsapevole di aver appena creato i presupposti per un dramma che li coinvolgerà tutti. Perché Phil vive il matrimonio del fratello come un tradimento e, proprio come il «cane sulla collina» lanciato all’inseguimento della preda, non darà tregua a Rose, a Peter e anche al suo amato George, animato dall’odio nella sua forma piú pura: l’odio di chi invidia.
“Il potere del cane è un romanzo sublime che merita una vita anche sul grande schermo“, ha dichiarato Jane Campion, che ha scelto come protagonista della sua pellicola Benedict Cumberbatch, affiancato da Elisabeth Moss, alla sua terza collaborazione con la regista dopo le due stagioni di Top of the Lake. “È la prima volta che lavoro con un protagonista maschile”, ha aggiunto la Campion, “ed è eccitante“.
Le riprese partiranno alla fine dell’anno.

Fonte: IndieWire / (sinossi da Amazon.it)


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