Di Simone Fabriziani
L’inverno è arrivato. Questa volta. veramente per tutti.
Nella première della serie televisiva più seguita di tutti i tempi il destino baro e crudele è equanime, nessuno sfugge alla gelida morsa della morte. O dell’estinzione totale, che essa sopraggiunga per spada, per veleno o per mano di un esercito di morti pronto a spazzare via il dominio degli uomini.
La settima e penultima stagione de Il trono di spade si apre con “Dragonstone”, opener televisivo che ha la funzione emblematica di mettere le pedine degli scacchi nella loro giusta posizione, forse una volta per tutte: se all’orizzonte si avvicina sempre di più la minaccia del Re della Notte e del suo temibile esercito di Estranei, la guerra finale sui campi dei Sette Regni si giocherà però tutta tra i due nuovi eserciti delle due Regine: ad Approdo del Re Cersei Lannister (Lena Headey) finalizza le ultime alleanze per sconfiggere la flotta di Daenerys Targaryen (Emilia Clarke), arrivata sulle sponde della fortezza di Roccia del Drago e pronta a lanciare la sua mossa finale per sbaragliare le forze della “regina pazza”.
Nel Nord innevato ed avvolto dalla coltre di neve invernale, Jon Snow (Kit Harington) unisce le forze rimaste attorno al vessillo degli Stark e sprona alla ricerca di un’arma che potrebbe distruggere gli Estranei per sempre.
Un episodio di esordio curiosamente giocato sul sottile filo narrativo tra lo “spiegone” attraverso un uso massiccio di dialoghi esplicativi e una serie di silenzi eloquenti dove la potenza delle immagini sovrasta quella delle parole. Una puntata esplicativa alla fine dei conti, con poche sorprese (che tuttavia non mancano) ed un ritmo narrativo a cavallo sbilenco tra eventi fin troppo velocizzati per via del minor numero di episodi totali di questa stagione, alcune ingenuità di scrittura e straordinari momenti riflessivi.
Un esordio narrativamente claudicante.
VOTO: 7/10