In Memoriam: GARRY MARSHALL (1934-2016)

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Di Simone Fabriziani
Si spegne a 81 anni per complicazioni seguite ad un ictus il regista statunitense Garry Marshall, sottovalutato interprete dietro la macchina da presa della rivoluzione della commedia americana sul piccolo e grande schermo a partire dalla seconda metà degli Anni 70.

Attivo inizialmente come produttore televisivo e scrittore per il piccolo schermo, è a lui che va imputata la creazione di due delle sit-com americane di maggior successo degli anni Settanta: vi dicono qualcosa Happy Days e Mork&Mindy?

Ma non finisce qui la rivoluzione della commedia secondo Marshall: la carriera dietro la macchina da presa, soprattutto cinematografica, raggiunge il successo internazionale con la commedia romantica che ha aperto le porte agli Anni 90: Pretty Woman (1990) consacra definitivamente la star Julia Roberts con un Golden Globe e una Nomination all’Oscar, sparandola direttamente nell’empireo della più grandi interpreti statunitensi del suo tempo. Una pellicola che di certo non ha bisogno di presentazioni:

Il Post-Pretty Woman è costellato di commedie romantiche dal successo al box-office sempre stentoreo, eppure ci riserviamo di citare commedie di successo come Se Scappi Ti Sposo (1999) con il ritorno della coppia Julia Roberts/Richard Gere, Pretty Princess (2001) che fa conoscere al mondo il talento di una giovane Anne Hathaway (con annesso sequel del 2004 “Principe Azzurro Cercasi”), fino alle ultime derive “festive” con i buoni successi al botteghino più recenti di Capodanno a New York (2011) e Mother’s Day , nelle sale italiane da Giugno e recensito da noi un mese fa.
Checché se ne dica del suo successo più che traballante con la critica internazionale, Marshall ha lasciato uno stampo indubbiamente indelebile nel panorama moderno del modo di fare commedia.
Julia Roberts, Anne Hathaway e Harry Winkler alias Fonzie ringraziano sentitamente.

FONTE: Daily Beast


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