Di Daniele Ambrosini
“Non sono e non voglio essere coinvolto“, ha affermato Ivory. “Non riesco a immaginare di dover far sembrare Timothée Chalamet un quarantacinquenne. Voglio dire, sarebbe orrendo e sembrerebbe così falso, se è quello che hanno intenzione di fare” ha poi dichiarato, dimostrando di non essere a conoscenza di alcun dettaglio sul possibile sequel; infatti Guadagnino ha dichiarato di voler aspettare che Chalamet raggiunga l’età del suo personaggio prima di iniziare a girare il primo di una potenziale serie di seguiti, un approccio che il giovane attore ha paragonato al sistema utilizzato da Richard Linklater per il suo film Boyhood, ma che forse ricorda più la trilogia dei Before, firmata sempre dal regista texano.
I dettagli dell’accordo produttivo dietro al primo film non sono noti, perciò è difficile dire se Guadagnino o la produzione abbiano effettivamente i diritti sui personaggi di Elio ed Oliver o se per estendere la loro storia sia necessaria l’approvazione di André Aciman. Ciò che è certo, ad ora, è che l’autore aveva apprezzato molto il primo capitolo, nel quale aveva pure interpretato un personaggio secondario, tanto da arrivare a dichiarare al Sidney Morning Herald che il film avrebbe dovuto vincere gli Oscar; nella stessa intervista, datata Aprile 2018, Aciman aveva anche parlato della possibilità di un sequel, dichiarando: “Ho parlato al regista e a lui piacerebbe fare un sequel, ma lui ha già un altro paio di progetti da realizzare, e così anche io. Quindi stiamo flirtando reciprocamente, parlando della possibilità di un sequel, ma non so se stiamo parlando sul serio. Diciamo di essere seri, ma non lo sappiamo davvero, non ne siamo sicuri“. Perciò, pur non avendo effettivamente dato la sua approvazione al progetto, Aciman si è comunque mostrato aperto all’idea. In assenza di dichiarazioni successive da parte sua, non ci è dato sapere se le conversazioni tra l’autore ed il regista italiano nel frattempo si siano fatte più concrete.
Le recenti parole di James Ivory mettono in dubbio la possibilità, finora considerata quasi una certezza, che un secondo Chiamami col tuo nome venga mai realizzato; ma, poiché le sue dichiarazioni sono in totale disaccordo con quelle di chiunque sia legato del progetto, non possiamo fare altro che aspettare ulteriori conferme. Secondo quanto dichiarato da Luca Guadagnino sulle tempistiche del film, che dovrebbe essere ambientato a Berlino nel periodo successivo al crollo del muro e dovrebbe vedere l’ingresso nel cast di Dakota Johnson nei panni della moglie di Elio, le riprese non dovrebbero partire prima del 2020, quindi potrebbe volerci un po’ di tempo prima di avere ulteriori delucidazioni sul futuro del progetto.