Di Anna Martignoni
Da molto tempo le donne si sono affermate in modo brillante in campo lavorativo e molti film non hanno esitato a ritrarre l’ascesa di molte di loro come imprenditrici; ne sono esempi Joy di David O. Russell, che porta sullo schermo la storia vera di Joy Mangano/Jennifer Lawrence, inventrice del mocio per pulire i pavimenti Miracle Mop, e Potiche – La bella statuina, di Francois Ozon, nel quale Catherine Deneuve prende in mano le redini dell’azienda di famiglia produttrice di ombrelli scalzando il marito dispotico che la vede, appunto, solo come una bella statuina; come dimenticarsi poi di Andrea Sachs, alias Anne Hathaway che, ne Il diavolo veste Prada, tra una commissione assurda e l’altra riesce a realizzare il suo sogno di diventare giornalista, imparando moltissimo dal capo Miranda Priestley/Meryl Streep, altro esempio di donna indipendente a capo di un’azienda.
Diane Keaton, Goldie Hawn e Bette Midler riescono invece a smascherare i mariti fedifraghi e, tramite ricatti, a fondare un centro di aiuto e sostegno per sole donne nella commedia anni Novanta di Hugh Wilson Il club delle prime mogli. Quest’ultimo film è anche una rappresentazione dell’autentica amicizia, complicità e solidarietà che le donne riescono ad instaurare l’una con l’altra: la prima stagione di Big Little Lies, diretta da Jean-Marc Vallée, tratta proprio di questo, ovvero di come cinque madri tanto diverse tra loro riescono alla fine a fronteggiare unite una situazione tragica. Molte pellicole, poi, celebrano storie di amicizie tanto solide quanto bizzarre, come ad esempio La pazza gioia di Paolo Virzì, nel quale Donatella e Beatrice non si fermano neanche di fronte ai loro disturbi mentali pur di vivere appieno la loro vita; o ancora, l’intramontabile Thelma e Louise di Ridley Scott, in cui Susan Sarandon e Geena Davis intraprendono un’avventura dal triste epilogo. Sempre insieme. Nel celebrare la festa della donna, è impossibile non citare The Help di Tate Taylor: qui, non solo ritroviamo – in un’epoca in cui era impensabile – la volontà affermarsi nel lavoro da parte di Skeeter, ma anche il sodalizio che si crea tra la giovane e le due domestiche afroamericane Aibileen e Minny (Viola Davis e Octavia Spencer).