Di Gabriele La Spina
Avrete letto sicuramente nelle scorse settimane numerose testate proclamare il record per il film d’esordio di Greta Gerwig su Rotten Tomatoes, il sito più cliccato per l’aggregazione di recensioni, con una media quasi impossibile del 100%. Un obiettivo, quello raggiunto da Lady Bird, che solo Toy Story 2 era riuscito a eguagliare, ma il film Pixar dovrà restare solo nel suo Olimpo visto che il record della Gerwig è stato appena compromesso.
Il giornalista Cole Smithey ha infatti assegnato l’unico e solo “pomodoro marcio” della pellicola, con un B- nella recensione riportata sul suo blog personale colesmithey.com, definendolo un film “senza il coraggio delle sue convinzioni”. Divenendo un vero e proprio “troll”, Smithey ha fatto sì che la media di Lady Bird scendesse al 99%, un risultato comunque eccezionale, ma che annulla un record ben accetto per la pellicola.
Avvenimenti del genere fanno ben ponderare, prima che sulla valenza di siti come Rotten Tomatoes, sull’efficacia dei loro parametri. In primis, è giusto considerare una singola recensione negativa contro 196 positive, l’1% dell’insieme? E inoltre, quanto sono rigidi i parametri di inserimento di determinati autori? Poiché, senza tergiversare sulla valenza stessa della recensione di Smithey, viene spontaneo pensare che chiunque potrebbe scrivere recensioni negative per lenire l’immagine di un film, forse per puro sadismo, giusto come un troll, per l’appunto.
Lady Bird ha come protagonisti Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Lucas Hedges e Timothée Chalamet. Il film racconta di Christine McPherson, un’ambiziosa e precoce liceale all’ultimo anno. Desiderosa di liberarsi del giogo della vita suburbana di Sacramento, sogna un’esistenza diversa in una città della costa orientale tra i grattacieli, i college e la cultura cosmopolita. Per essere accettata in un college, però, necessita anche di crediti extracurriculari quando decide di entrare a far parte di un club di teatro. Ciò porta nuova linfa alla sua vita sociale e a quella privata, segnata da una madre ipercritica e da un padre da poco licenziato. Sarà nelle sale italiane dal 19 aprile 2018, e record o non record, non mancheremo di vederlo in sala.