Lars Von Trier rivela che il suo nuovo film trae ispirazione da Donald Trump

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Di Gabriele La Spina

Uno dei registi contemporanei più controversi, non solo in fatto di pellicole, ma anche per dichiarazioni non del tutto comprensibili, è da sempre Lars Von Trier. Indimenticabili i suoi commenti filonazisti durante la press conference di Melancholia nel 2011 che gli procurarono l’esilio dal Festival di Cannes, rendendolo una “persona non grata”, come lui stesso si definì nella provocatoria t-shirt indossata nel 2014 al Festival di Venezia. In un’intervista a The Guardian, il regista ha svelato nuovi dettagli sul suo prossimo film The House That Jack Built, svelando una connessione con l’attuale situazione politica degli USA.

The House That Jack Built celebra l’idea che la vita è cattiva e non vi è un’anima, ciò che è tristemente dimostrato dalla recente elezione dell’Homo trumpus – il re ratto.“rivela Von Trier durante l’intervista. Dopo aver svelato con una prima immagine ufficiale la connessione con Vampyr (1932) di Carl Theodor Dreyer, il regista conferma l’oscurità nichilista che ci aspetta in questa nuova pellicola.

Ambientato a Washington tra gli anni ’70 e ’80, The House That Jack Built sarà una storia estesa nell’arco di dodici anni, con protagonista un uomo di nome Jack. Il film seguirà l’intero sviluppo della sua fama di seria killer, da parte della cronaca, e il compimento di quello che il protagonista definisce il suo “capolavoro”, sfuggendo continuamente alla ricerca della polizia. Tutto ciò che sappiamo finora è che il protagonista, Jack, sarà interpretato da Matt Dillon, e che nel cast figurerà anche Bruno Ganz. Eccetto gli attori già citati il resto del cast sarà formato da donne, secondo quanto dichiarato infatti da Lars Von Trier nel suo nuovo film saranno quattro i ruoli femminili di grande importanza e impatto sul suo audace racconto.  



Le riprese di The House That Jack Built si svolgeranno in Danimarca e in Svezia nei prossimi mesi, e arriverà in sala nel 2018.





Fonte: The Guardian