Di Edoardo Intonti
Incalzato dal presentatore, gli è stato chiesto se si vedrà una trasposizione del neo presidente nello show, Murphy ha risposto con un enigmatico “forse”. Cosa dobbiamo aspettarci dunque da questa settima stagione?
C’è da chiedersi se l’attenzione di Murphy all’attualità abbia messo in pericolo il format, oppure, sopratutto visti i recenti scandali dell’amministrazione Trump, non possa rivelarsi la scelta giusta per rivitalizzare lo show.
Tenendo conto che non sarebbe il primo show a trattare la nomina di Trump come elemento narrativo all’interno del proprio format (The Good Fight, South Park, Black-ish), quanto è rischioso per AHS trattare questo tema, tenendo conto che le riprese inizieranno a giugno e la messa in onda sarà attorno a settembre? In questi quasi sette mesi che ci separano dunque dalla visione del prodotto, non si corre il rischio di trattare un tema già in odore di “già visto” o “superato”? E stiamo ignorando la possibile bomba che House of Cards sia in procinto di lanciare il panorama televisivo, con l’imminente sciogliersi dello snodo elettorale con il quale ci aveva lasciato la scorsa quarta stagione, che potrebbe esaurire ampiamente il tema dell’elezione politica di un despota/malvagio.
Ad oggi nel cast sono confermati solo la beniamina di Murphy, Sarah Paulson, e il veterano della serie Evan Peters.