Di Gabriele La Spina
Con una nomination ai Golden Globe, e in qualche altro premio, Nicole Kidman può definirsi una vincitrice di questa stagione cinematografica, e non per le statuette collezionate, bensì per aver dato corpo (e anima) alla ridefinizione di un genere di personaggio, grazie alle forze della regista Karyn Kusama, fino ad ora ristretto solo alla cerchia di interpreti maschili.
Come afferma la regista, Destroyer possiede “una struttura narrativa che prepara al colpo di scena, richiama film come Heat – La sfida o I soliti sospetti, ma l’approfondimento psicologico del film permette paragoni con titoli come Taxi Driver, Il profeta o Lo sciacallo. La sua modernità però consiste nell’avere una protagonista donna“.
Il film racconta la storia di Erin Bell, una detective del dipartimento di Los Angeles che viene spinta dalle circostanze a rimettersi sulle tracce del pericoloso assassino Silas, il leader di una gang la cui cattura le permetterebbe di fare per sempre pace con il suo tormentato passato. La ricerca di Silas porta Erin a muoversi nel sottobosco criminale della città e a ritrovare alcuni membri della stessa banda criminale in cui un tempo era entrata sotto copertura, un incarico che si concluse in maniera disastrosa e che ha avuto pesanti ripercussioni sia psicologiche sia fisiche sulla sua stessa vita. Uno dopo l’altro, Erin rintraccia gli ex compagni di Silas, tra cui Petra, ex amante del capo.
Durante la sua ossessiva ricerca, Erin è sopraffatta dai ricordi dei giorni passati nella banda e dal suo coinvolgimento in una rapina in banca, conclusasi tragicamente. In particolar modo, particolarmente sofferti sono i ricordi legati a Chris, l’agente dell’Fbi suo partner con cui ha anche avuto una breve ma significativa relazione sentimentale. Non è però solo il passato a dare problemi alla detective: il suo legame con la ribelle figlia sedicenne Shelby non è dei migliori e i suoi tentativi per avvicinarsi a lei le si ritorcono contro, finendo per esacerbare la sua solitudine. Man mano che si avvicina alla meta, Erin dovrà fare i conti con le proprie colpe prima di poter nutrire qualche speranza di riscatto e redenzione.
“In Destroyer si assiste alla lotta contro i principali ‘distruttori’ dell’uomo: denaro, avidità, fame… ma si rivela anche quanto insidiose siano la memoria, la negazione e l’inesorabile scorrere del tempo“, spiega la Kusama. “Seppur paghi un prezzo troppo alto, Erin troverà redenzione: lo spettatore sperimenta passo dopo passo la spirale di rimpianti e vergogna di cui è fatto il suo passato ma assise anche al viaggio eroico di un personaggio moralmente complesso, di una donna che alla fine decide di correggere uno sbaglio a ogni costo“.
Mentre la fotografia è firmata da Julie Kirkwood, le scenografie sono di Kay Lee, i costumi di Audrey Fisher e le musiche di Theodore Shapiro. Nel cast troviamo inoltre, ad affiancare la Kidman, anche Sebastian Stan, Tatiana Maslany e Bradley Whitford.
Arriverà nelle sale americane a Natale con la distribuzione di Annapurna, mentre in Italia sarà in sala in primavera inoltrata grazie a Videa.