Di Daniele Ambrosini
Il premio Oscar Marisa Tomei e Liev Schreiber saranno i protagonisti del secondo adattamento del romanzo Il Capitale Umano di Stephen Amidon, recentemente già trasposto per il grande schermo da Paolo Virzì che ne aveva cambiato l’ambientazione, spostando gli eventi narrati dagli Stati Uniti al Nord Italia.
Il film parlerà di due famiglie americane di diversa estrazione sociale – una di classe media ed una molto ricca – le cui vite si intrecciano e sono indelebilmente segnate nel momento in cui i loro figli intraprendono una relazione amorosa che condurrà ad un tragico incidente.
A dirigere il film sarà Marc Meyers, regista dell’apprezzato My Friend Dahmer, a partire da una sceneggiatura firmata da Oren Moverman, già autore dello script di Io non sono qui di Todd Haynes e candidato all’Oscar nel 2009 per il suo Oltre le regole – The Messenger. Trudie Styler e Celine Rattray produrranno il film per Maven Pictures insieme a Bert Marcus della Bert Marcus Film e lo stesso Moverman attraverso la sua Sight Unseen Pictures, pure Schrieber figurerà come produttore insieme a Matthew Stillman, suo socio alla Illuminated Content. Anche l’italiana Indiana Production, che già aveva prodotto l’originale di Virzì, farà parte del team produttivo del remake.
Nel cast oltre a Tomei e Schreiber ci saranno il lanciatissimo Alex Wolff, giovane interprete di Hereditary già diretto da Meyers in My Friend Dahmer, Maya Hawke, figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman prossimamente tra gli interpreti di Once Upon a Time in Hollywood di Tarantino e della terza stagione di Stranger Things, Peter Sarsgaard (Jackie), Paul Sparks (Amiche di sangue) e Betty Gabriel (Scappa – Get Out). Le riprese si svolgeranno nella città di New York, probabilmente nella prima parte del 2019.
Il Capitale Umano di Virzì fu il candidato italiano come miglior film straniero agli Oscar 2015 ma non ottenne la nomination, sul suolo italiano però incassò quasi sei milioni di euro e vinse 7 David di Donatello, incluso quello al miglior film, vinto battendo La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.
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Fonte: Deadline