Di Gabriele La Spina
È stata per molti la più grande sorpresa del Festival di Cannes la vittoria di Sofia Coppola del premio per la miglior regia, un record per la regista che è la seconda donna della storia del festival ad aver vinto. Nessuno però si sarebbe aspettato un così grande riscontro da parte della critica che ha amato L’inganno, perché chi avrebbe mai puntato sul remake di un classico del 1971 con Clint Eastwood? Eppure la Coppola è riuscita a sfatare quel mito per cui i remake non valgono la pena di essere visti.
L’inganno si basa su un romanzo di Thomas Cullinan e racconta la storia, sullo sfondo della Guerra civile, di un gruppo di studentesse che, nel loro collegio del Sud, accolgono un soldato nemico ferito. Mentre le ragazze si prendono cura del soldato e ne curano le ferite, in casa iniziano a montare forti tensioni sessuali e pericolose rivalità che, rompendo ogni tabù, portano a svolte inaspettate.
Mentre Philippe Le Sourd (The Grandmaster) si è occupato della fotografia della pellicola, il gruppo rock francese Phoenix ha realizzato le musiche basandosi sul “Magnificat” di Monteverdi. Un dettaglio interessante riguarda inoltre la scelta di Sofia Coppola di girare con una aspect ratio di 1.66:1 dando grande importanza al linguaggio del corpo delle sue attrici protagoniste.
Le protagoniste Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning sono affiancate da Colin Farrell, in una pellicola in continua pendenza tra umorismo e tensione. L’inganno arriverà nelle sale italiane il 14 settembre.