Di Gabriele La Spina
Con la vittoria dell’Oscar di Moonlight nel 2017, non solo Barry Jenkins si è affermato tra i nuovi talenti del cinema americano, ma ha portato al trionfo un linguaggio cinematografico d’autore poche volte riconosciuto dall’Academy. Rarefatta come un’opera di Wong Kar-wai, Moonlight ha rappresentato l’onda indipendente che ad oggi sta cambiando il panorama mondiale. Impossibile biasimare dunque coloro che ripongono enormi speranze nella nuova pellicola di Jenkins.
Se la strada potesse parlare, si appresta già ad essere una presenza predominante nel circuito dei festival, tra le più importanti premiere del film di Jenkins quelle del Toronto International Film Festival, dove verrà proiettato il 9 settembre, e del New York Film Festival. Ed è proprio quest’ultimo a riservare alla pellicola, che già dal suo magnifico teaser promette di conquistare, con una premiere storica. La Film Society of Lincoln Center ha infatti annunciato che il film verrà proiettato all’Apollo Theater, per quella che sarà la sua anteprima americana. Storico club di Harlem, probabilmente il più noto al mondo come epicentro della musica afroamericana, nato all’inizio del 900.
La location in questione non solo rappresenta un primato per il festival newyorkese, ma anche un luogo simbolo in quanto situato nel quartiere di nascita di James Baldwin, autore del romanzo dal quale è tratto il film, e ambientazione degli eventi narrati in questo. Se la strada potesse parlare segue infatti le vicende del personaggio di Tish, una giovane donna di Harlem, che si innamora di Fonny. La loro relazione sembra andare per il verso giusto fino al giorno in cui Fonny viene arrestato con l’accusa di aver violentato una donna. Incinta, Tish intraprenderà una dura corsa contro in tempo per provare l’innocenza di Fonny prima che il loro figlio venga al mondo.
“È stato un onore portare sullo schermo questo pezzo dell’eredità di James Baldwin“, ha dichiarato lo sceneggiatore e regista Barry Jenkins a The Hollywood Reporter. “Dalla casa natale di Baldwin alle strade e alle case in cui abbiamo realizzato questo film, l’onore è doppiamente sentito nella generosa offerta del NYFF di allargare i confini per la nostra prima statunitense: sulla 125esima strada, nella comunità che Jimmy conosceva come casa“.
Tra le nuove aggiunte della selezione del New York Film Festival vi è inoltre, The Other Side of the Wind film postumo di Orson Welles distribuito da Netflix, che verrà proiettato insieme a They’ll Love Me When I’m Dead, documentario making-of dell’ultimo lavoro di Welles, diretto da Morgan Neville.
Fonte: THR