Di Simone Fabriziani
Classe 1970, il regista, sceneggiatore, produttore e occasionalmente attore M. Night Shyamalan nasce il 6 agosto a Mahé, nella regione indiana del Pondicherry da padre medico e madre ostetrica; statunitense d’adozione, vive però gran parte della sua infanzia ed adolescenza a Philadelphia, in Pennsylvania. Il suo primo film da regista, il più autobiografico, è Praying with Anger del 1992, a cui segue nel 1998 la commedia Ad occhi aperti.
Le due esperienze dietro la macchina da presa, senza però successo di critica e pubblico, gli permettono di mettere in cantiere il suo progetto del cuore, ovvero il thriller dalle venature soprannaturali The Sixth Sense – Il sesto senso, film che gli regala fama internazionale, incassi da capogiro e due candidature all’Oscar alla regia e alla sceneggiatura. Croce e delizia della carriera successiva di Shyamalan, Il sesto senso ridefinirà la filmografia dell’autore di origini indiane presentandone gli elementi più caratteristici (ad esempio, l’uso di plot twist). Con risultati però altalenanti.
Ecco tre titoli essenziali della filmografia di M. Night Shyamalan scelti dalla Redazione per celebrare l’autore nel giorno del suo quarantottesimo compleanno:
The Sixth Sense – Il sesto senso (1999)
Sette nomination agli Oscar e nuovo record per il cinema thriller/horror; il terzo lungometraggio scritto e diretto da M. Night Shyamalan raggiunge la vetta dei maggiori incassi dell’anno e si attesta come una delle pietre miliari del genere cinematografico, anche grazie ad una acuta e certosina scrittura che, alla prima visione, ha terrorizzato e sconvolto le platee di tutto il mondo. Colpo di scena memorabile e prove d’attore intense da parte di Bruce Willis, Haley Joel Osment e Toni Collette.
Sette nomination agli Oscar e nuovo record per il cinema thriller/horror; il terzo lungometraggio scritto e diretto da M. Night Shyamalan raggiunge la vetta dei maggiori incassi dell’anno e si attesta come una delle pietre miliari del genere cinematografico, anche grazie ad una acuta e certosina scrittura che, alla prima visione, ha terrorizzato e sconvolto le platee di tutto il mondo. Colpo di scena memorabile e prove d’attore intense da parte di Bruce Willis, Haley Joel Osment e Toni Collette.
Unbreakable – Il predestinato (2000)
Nuova collaborazione davanti la macchina da presa con Bruce Willis, qui nel ruolo di un sopravvissuto miracolato ad un terribile deragliamento di un treno. Scoprirà che i poteri acquisiti dovranno contrapporsi alle forze manichee del misterioso Mr. Glass (Samuel L.Jackson), sinistro appassionato di fumetti. Omaggio al potere dei comics e riflessione plumbea e psicologica dell’identità di super-eroe, Unbreakable s comporrà negli anni successivi del sequel a sorpresa Split e del terzo capitolo in arrivo nel 2019 Glass.
Nuova collaborazione davanti la macchina da presa con Bruce Willis, qui nel ruolo di un sopravvissuto miracolato ad un terribile deragliamento di un treno. Scoprirà che i poteri acquisiti dovranno contrapporsi alle forze manichee del misterioso Mr. Glass (Samuel L.Jackson), sinistro appassionato di fumetti. Omaggio al potere dei comics e riflessione plumbea e psicologica dell’identità di super-eroe, Unbreakable s comporrà negli anni successivi del sequel a sorpresa Split e del terzo capitolo in arrivo nel 2019 Glass.
The Village (2004)
Racconto dalle forti venature antropologiche, The Village non ottiene il successo sperato nel 2004, fallendo nel riconoscimento unanime del pubblico e della critica. Eppure il film capitanato da un cast su cui spiccano l’esordiente Bryce Dallas Howard e Joaquin Phoenix è una sottovalutatissima ode ai meccanismi della narrazione fiabesca delle tradizioni orali; un delicato ed efficace lungometraggio che mescola sapientemente riflessioni sulle forme del pregiudizio e dell’ignoranza e sul senso di comunità. Colpo di scena immancabile.
Racconto dalle forti venature antropologiche, The Village non ottiene il successo sperato nel 2004, fallendo nel riconoscimento unanime del pubblico e della critica. Eppure il film capitanato da un cast su cui spiccano l’esordiente Bryce Dallas Howard e Joaquin Phoenix è una sottovalutatissima ode ai meccanismi della narrazione fiabesca delle tradizioni orali; un delicato ed efficace lungometraggio che mescola sapientemente riflessioni sulle forme del pregiudizio e dell’ignoranza e sul senso di comunità. Colpo di scena immancabile.