Di Gabriele La Spina
Il regista danese, tra i fondatori del movimento cinematografico Dogma 95, insieme a Lars Von Trier; si prepara a tornare nelle sale italiane con una storia vera. Già passato dai festival di Toronto e Roma, Kursk è il nuovo film di Thomas Vinterberg, a due anni da La comune, Orso d’Argento a Berlino per Trine Dyrholm; uno dei registi europei più interessanti del panorama contemporaneo, insieme a Michael Haneke, i cui lavori come Il sospetto e Festen, hanno raccolto plausi di pubblico e critica in tutto il mondo.
Basato su una sceneggiatura di Robert Rodat, Kursk è inspirato alla tragica vera storia del K-141 Kursk, un sottomarino a propulsione nucleare della flotta russa che affondò nel Mare di Barents nell’agosto del 2000. In particolar modo, il film fa il punto su come, mentre i 23 marinai combattevano per la sopravvivenza a bordo del mezzo, le loro famiglie a terra lottavano disperatamente contro gli ostacoli della burocrazia e le scarse probabilità di salvare le vite dei loro cari.
Nel cast del film troviamo Colin Firth, Léa Seydoux, Max von Sydow e Matthias Schoenaerts; ed è proprio quest’ultimo, che già aveva lavorato con Vinterberg sul set di Via dalla pazza folla, ad aver portato all’attenzione del regista la sceneggiatura di Kursk: “Ho letto la sceneggiatura di Rodat grazie al suggerimento dell’attore Matthias Schoenarts, con cui ho lavorato in passato“, rivela Vinterberg. “Colpito dai temi politici in gioco e dalla bella storia d’amore che fa da filo conduttore, ho accettato di dirigere il film e di soffermarmi sul coraggio di chi è chiamato a confrontarsi con il dire per sempre addio ai propri cari, vedendoli morire minuto dopo minuto. Nessuno sa con certezza cosa sia accaduto negli ultimi istanti dentro al sottomarino. Sappiamo però che sono tutti morti e che 71 bambini sono rimasti senza un padre“.