Dal suo esordio con l’adattamento di King Kong, nel 1976, la Lange ha preso parte tra televisione e cinema a circa 40 progetti, con due Oscar vinti, è stato però Ryan Murphy, creatore di American Horror Story, a ripristinare il suo status regalandole un incisivo ruolo di supporto nella prima serie, ancora in stato embrionale, della Fox, un ruolo destinato poi ad estendersi diventando personaggio principale per le successive tre stagioni.
La Lange che però noi tutti abbiamo sempre ricordato, quella che ci ha cresciuti, era l’ironica della commedia Tootsie, quella magnetica de Il postino suona sempre due volte o l’indomabile di Blue Sky. Un mito senza tempo, dal fascino e dall’intensità unica, grande fonte di ispirazione per generazioni dopo generazioni di attrici. Celebriamo Jessica Lange, con la speranza che abbia ancora una lunga carriera nel mondo del Cinema, con una video retrospettiva, dei suoi più grandi momenti nel piccolo e grande schermo. Con la consapevolezza che si tratti di uno dei più grandi talenti di sempre del Cinema Hollywoodiano, ad oggi estremamente sottovalutato, svalutato e non sfruttato a dovere, anche se Jessica Lange ha fatto la Storia.
La Lange che però noi tutti abbiamo sempre ricordato, quella che ci ha cresciuti, era l’ironica della commedia Tootsie, quella magnetica de Il postino suona sempre due volte o l’indomabile di Blue Sky. Un mito senza tempo, dal fascino e dall’intensità unica, grande fonte di ispirazione per generazioni dopo generazioni di attrici. Celebriamo Jessica Lange, con la speranza che abbia ancora una lunga carriera nel mondo del Cinema, con una video retrospettiva, dei suoi più grandi momenti nel piccolo e grande schermo. Con la consapevolezza che si tratti di uno dei più grandi talenti di sempre del Cinema Hollywoodiano, ad oggi estremamente sottovalutato, svalutato e non sfruttato a dovere, anche se Jessica Lange ha fatto la Storia.
Frances (1982)
Ancora giovanissima Jessica Lange otteneva una doppia nomination agli Oscar, era il 1983, ma trionfò soltanto nella categoria di supporto dove è stata nominata per il suo ruolo nella commedia Tootsie. Niente di paragonabile però alla stupefacente performance offerta in Frances, dove la Lange ritrae la realmente esistita attrice Frances Farmer, stella di Hollywood la cui vita viene distrutta dopo l’inserimento del suo nome nella black list.
A Streetcar Named Desire (1995)
Facciamo un balzo al 1995, invece di concentrarci sul 1994 e il ruolo di Blue Sky che le valse il suo secondo Oscar, stavolta come miglior attrice protagonista, volgiamo lo sguardo al piccolo schermo. Quello di Blanche in Un treno chiamato desiderio, è un ruolo in cui un po’ tutte le attrici si sono cimentate, che sia in teatro che in televisione, oltre che sul grande schermo. Jessica Lange dimostra di essere una fuori classe e dona nuova linfa al personaggio scritto da Tennessee Williams.
Big Fish (2003)
Nel 2003 è Tim Burton a volerla per uno dei ruoli più toccanti mai scritti per una sua pellicola da Edward mani di forbice. Apice romantico-drammatico della pellicola, oltretutto una delle migliori dell’ultimo periodo per nulla brillante di Burton, è rappresentato da questa scena in cui la Lange esprime in pochi minuti la sua straordinaria intensità.
American Horror Story (Stagione 1, 2011)
Si tratta dell’unico ruolo scritto per lei da Murphy premiato con il Golden Globe, e con l’Emmy insieme a quello della dissoluta strega di Coven. E’ stato comprensibile l’addio alla serie da parte della Lange, visto l’inscatolamento stagione dopo stagione, nello stereotipo dell’antieroe, badass. Ogni personaggio delle stagionedi AHS è stato reso dalla Lange in modo unico, e resta ancora oggi indimenticabile il monologo finale, nell’ultimo episodio della prima serie (Murder House) del personaggio di Costance.
American Horror Story: Freak Show (Stagione 4, 2014)
Giunti alla quarta stagione di una mini serie sempre meno convincente, Jessica Lange, in quello che è considerabile, salvo piccole partecipazioni in pellicole invisibili, il suo ultimo vero grande ruolo, ma su piccolo schermo, lascia tutti di stucco. Aveva già dato prova di essere una brava cantante in Sweet Dreams (1985) o in Grey Gardens (2009), ma interpretando il classico di David Bowie “Life On Mars?” conquista ancora una volta il suo pubblico. Quello di Elsa Mars (cogliete nel cognome l’ironia sulla scelta del brano interpretato nel primo episodio della serie) è il personaggio migliore scritto da Murphy per la Lange, l’ultimo regalo alla mitica diva prima di salutarsi. Un’attrice fallita, ossessionata da Marlene Dietrich, che sogna ormai in tarda età di diventare famosa dirigendo un carrozzone di fenomeni da baraccone, liberamente ispirati al film Freaks del 1932.