BROOKLYN- La Recensione

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Di Simone Fabriziani
Irlanda 1950. La giovane Eilis Lacey decide di lasciare gli affetti familiari per una vita economicamente migliore nel Nuovo Mondo, in cerca di fortuna, speranza, e un nuovo amore. Ma una volta arrivata nella città di New York la nostalgia di casa non sarà facile da allontanare; eppure a Brooklyn ecco sbocciare il primo amore…

Candidato a 3 Premi Oscar 2016 (Film, Attrice Protagonista, Sceneggiatura Non Originale), “Brooklyn” segna la quinta volta dietro la macchina da presa per un lungometraggio per l’irlandese John Crowley (si era già fatto notare al pubblico internazionale con pellicole delicate come “Boy A” con un giovane Andre Garfield, “Is Anybody There?” e “Closed Circuit”) e ci regala forse il suo lavoro più personale e appassionato.
Accerchiandosi di un team di prim’ordine (su tutti svetta la vivace e pulsante scrittura di Nick Hornby), Crowley racconta le traversie e le difficoltà sociale della sua madre terra analizzate dal punto di vista esattamente contrario: cosa rappresenta l’Irlanda per gli immigrati negli Stati Uniti? Come può cambiare la percezione di “casa” quando si è lontani da essa? Quanto può lacerare la nostalgia di qualcosa che si è deciso di lasciarsi indietro, seppur comoda ed accogliente?
Si può ricominciare?

Ispirato al romanzo omonimo di Colm Toibìn, “Brooklyn” racchiude in se tutte queste contraddizioni nella vivida figura di Eilis di cui ne va un commovente ritratto una sempre più talentuosa Saoirse Ronan, ormai raggiante conferma di una generazione di giovani interpreti dal talento cristallino e puro; Eilis si trova costretta a scegliere tra la vita in Irlanda, circondata dall’affetto della madre e della sorella maggiore, e la nuova vita delle mille opportunità a Brooklyn che la porterà poi a conoscere il giovane Tony Fiorello (tenete d’occhio Emory Cohen!). Una tragedia familiare riporta però Eilis con i piedi per terra e con il cuore in Irlanda; sarà al suo ritorno a casa che sarà costretta a scegliere tra la vita con Tony e un nuovo, inaspettato interesse sentimentale.
“Brooklyn” è dunque la commovente storia di una scelta di vita; la stessa scelta che nel secolo scorso molti degli emigranti europei dovettero affrontare pur di sognare un futuro miglior, pur di essere costretti con il tempo a dimenticare il sapore di casa propria; ma l’America non è quindi la terra delle mille opportunità? Basta saper scegliere l’opportunità giusta, e far si che una nuova casa, che potremmo chiamare nostra, alberghi parte del nostro cuore. Con il binocolo sempre però puntato dal’altra parte dell’oceano, verso l’altra metà del cuore.

VOTO: 4/5




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