Compie oggi gli anni la Loren, la Sophia nazionale, l’attrice che il mondo ci ha invidiato, che tutti hanno voluto, che tutti hanno premiato, un monumento del cinema non solo italiano, insieme a Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni hanno dato vita ad alcuni dei più grandi capolavori del cinema italiano, ma anche internazionale, specie in America dove è stata accolta come una divinità, un industria che le ha dimostrato rispetto e tributato numerosi premi, tra cui l’Oscar come migliore attrice per La Ciociara nel 1961.
La Loren ha rappresentato, oltre che la bellezza italiana nel mondo, la donna italiana per eccellenza, dedita alla famiglia, ai figli e anche alla cucina. Venuta alla ribalta nell’immediato dopoguerra ha fatto innamorare l’Italia intera grazie alla sua prorompente bellezza e alla sua contagiosa simpatia, in un momento difficile per il nostro paese, quando il cinema era visto come un momento di evasione e ci si immedesimava negli attori e nelle storie per sfuggire, seppur momentaneamente, alla triste realtà.
Durante la sua lunga carriera, ha vinto 2 Oscar, 5 Golden Globe, un Leone d’oro, la Coppa Volpi a Venezia, un Prix d’interprétation féminine a Cannes, un Orso d’oro alla carriera a Berlino, un BAFTA, 9 David di Donatello (di cui quattro riconoscimenti speciali) e 3 Nastri d’argento. Nel 1999, l’American Film Institute ha inserito la Loren al ventunesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema, fra le 25 attrici della classifica la Loren è l’unica attrice ancora in vita.
Pane, amore e… (1955)
A raccogliere il pesante testimone di Gina Lollobrigida, protagonista dei primi due episodi della saga di Pane amore ecc non poteva essere nessun altro se non Sophia Loren.
Bellissima, vibrante, focosa, e prorompente Sophia interpreta Donna Sofia La Smargiassa, procace pescivendola di Sorrento che cerca di sedurre il Maresciallo Carotenuto, Vittorio De Sica, al fine di carpirne le proprietà. Una commedia divertentissima in cui Sophia da prova di una grande disinvoltura e di una contagiosa verve. Da antologia è la scena del Mambo che lancia la Loren nell’ empireo dei sex symbol del suo tempo.
La ciociara (1961)
Carlo Ponti, marito della Loren, che inizialmente doveva produrre il film per la Paramount, pensò a George Cukor come regista, Anna Magnani come interprete di Cesira e Sophia Loren come Rosetta. Magnani rifiutò quando seppe di dover interpretare la parte della madre della Loren, per una marcata differenza fisica legata all’altezza tra le protagoniste e suggerì a De Sica di far interpretare la parte della madre alla Loren. Grazie a questo ruolo Sophia smette di essere solo bella ma diventa, improvvisamente, incredibilmente brava. I critici di tutto il mondo lodano la sua interpretazione e le associazioni le tributano premi a iosa. Per questo impegnativo ruolo drammatico la ventiseienne Loren, che negli anni cinquanta si era affermata nel genere della commedia, fu consacrata a stella del cinema con la vittoria dei maggiori premi italiani (il David di Donatello e il Nastro d’argento) e internazionali, tra cui il primo Oscar assegnato ad un’attrice per un film non in lingua inglese, il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes, il BAFTA.
Matrimonio all’ Italiana (1964)
Capolavoro assoluto del nostro cinema diretto da Vittorio De Sica sul soggetto della commedia teatrale Filumena Marturano di Eduardo De Filippo.
Portato più volte sullo schermo, con mostri sacri come Titina De Filippo o Regina Bianchi nel ruolo della protagonista, la versione della Loren resta la più famosa raggiungendo i livelli delle colleghe che l’avevano interpretato prima di lei. Una performance vibrante, potente, genuina, una Loren che tocca il suo picco artistico sotto la saggia regia di De Sica riporta nuova linfa al personaggio della MArturano. Nuovamente in coppia con un magnifico Mastroianni il film è un successo incredibile e porta alla Loren la seconda candidatura agli Oscar come migliore attrice. Entrambi i protagonisti si aggiudicano il Golden Globe.
Una Gionata Particolare (1979)
Presentata in concorso al 30º Festival di Cannes, la pellicola ha ottenuto vari riconoscimenti internazionali vincendo, tra gli altri, il Golden Globe quale miglior film straniero e ricevendo inoltre due candidature al Premio Oscar, per il miglior film straniero e per il miglior attore, a Marcello Mastroianni. Il ruolo più maturo di Sophia, che abbandona le vesti di femme fatale a favore di un aspetto più dimesso quasi sciatto a tratti neorealista di una casalinga, Antonietta, ingenua ed ignorante, madre di sei figli viziati, sposata con un impiegato statale, fervente fascista che poco si cura di lei e che poco la rispetta. Nel giorno dello storico incontro di Hitler ocn Mussolini a Roma Antonietta incontra casualmente il suo dirimpettaio, Gabriele, omosessuale ostracizzato dalla società, un incontro che cambierà la sua vita, forse solo per questo particolare giorno. Una performance sofferta, delicata, struggente che vede la coppia d’oro del cinema italiano Loren/Matroianni raggiungere uno dei loro picchi recitativi. Ancora una volta la Loren sarà premiata dalle più prestigiose associazioni italiane
Nine (2009)
Sebbene il film non sia stato proprio un successone non si può negare di provare un brivido nel rivedere Sophia sullo schermo dopo tanti anni. L’America la reclama e Rob Marshall le offre un piccolo ruolo nell’adattamento cinematografico del musical 9, ispirato a 8 1/2 di Fellini.
Accompagnata da un Cast da urlo la presenza della Loren arricchisce in maniera esponenziale il potenziale del film, che però si rivela tutt’altro che un successo. Nonostante l’età lo charm della Loren non è paragonabile a quello delle giovani colleghe Nicole Kidman, Marion Cotillard e Penelope Cruz e nelle poche scene in cui appare, tra cui un numero musicale, illumina lo schermo con la sua aura e la sua bellezza dimostrando ancora una volta che la sua forza e la sua verve non si sono affievolite con gli anni.