Cold War – La recensione del premiato film di Pawel Pawlikowski
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Di Simone Fabriziani
Il racconto di una appassionata relazione tra due persone di differente background e temperamento, che sono fatalmente attratte e condannate l’una all’altra. Sullo sfondo della guerra fredda, tra la Polonia, Berlino, la Jugoslavia e Parigi degli anni Cinquanta, ha luogo un’impossibile storia d’amore in un momento storico altrettanto impossibile. Il tempo, la vita, l’amore sono gli ingredienti principali di Cold War, il nuovo capolavoro in bianco e nero del regista polacco Pawel Pawlikowski, premio Oscar per Ida.
Vincitore del premio alla regia all’ultimo festival di Cannes, Cold War si propone come ideale riflessione sugli stilemi sperimentati nel 2014 con il delicato ma struggente Ida, disamina in lussuoso bianco e nero delle conseguenze degli orrori della Seconda Guerra Mondiale nella Polonia della ricostruzione degli anni ’60. Ancora protagonista del nuovo lungometraggio dell’autore premio Oscar è la Polonia, quella terra di nessuno, apolide geografico sotto l’egida della crescente egemonia della sfera di influenza russa. Apolidi e fuggiaschi in amore e nella vita sono anche Wiktor (Tomasz Kot) e Zula (Joanna Kulig), anime che si scontrano/incontrano quando la compagnia musicale di cui fa parte Wiktor viene ingaggiata dalle forze politiche filo-russe per girare l’Europa della Guerra Fredda portando sui palcoscenici stranieri i canti tradizionali della terra polacca.
Cold War è un film che parla non soltanto la lingua della musica, background comunale tra i due protagonisti, ma è soprattutto uno spaccato devoto sul potere dell’amore; immortale ed imperituro, l’amore è la forza che muove le due pedine che compongono le dinamiche di una relazione sentimentale tra Zula e Wiktor che attraversa il tempo e gli spazi geografici. Eterna rincorsa verso l’illusione e la speranza, quella di Wiktor attraverso l’Europa si trasforma nelle abili mani di Pawlikowski in un’analisi sociologica su una terra (quella polacca) dilaniata dalle conseguenze storico-sociali della guerra tra i blocchi statunitensi e quelli russi. Una guerra fredda che però si consuma anche nei volti e nei baci fuggevoli dei due protagonisti (la Zula di Joanna Kulig è straordinaria), officianti di uno sposalizio ideale che si concretizza in una spoglia chiesa in rovina, ultime vestigia di un amore impossibile in una terra di mezzo altrettanto paradossalmente impossibile.
Candidato a 5 European Film Awards (la cerimonia è prevista per sabato 15 dicembre a Siviglia), Cold War sbarcherà nelle sale italiane il prossimo 20 dicembre, distribuito da Lucky Red.