Come si vota per gli Oscar?

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Di Simone Fabriziani

Dal 2009 l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha adottato non più il sistema maggioritario di voto per determinare l’Oscar al Miglior Film, bensì quello preferenziale. Qual’è la differenza tra voto maggioritario e preferenziale?
Sistema Maggioritario
Sostanzialmente è il sistema di votazione più utilizzato, soprattutto in ambito politico e nelle conseguenti elezioni. Il candidato che riceve più del 50% dei voti (tecnicamente il “quorum” è matematicamente stabilito dal 50+1), vince la competizione o la gara in cui si trova nominato o in lizza. In USA è anche conosciuto come popularity vote.
Il Sistema Maggioritario è lo stesso utilizzato dai membri dell’Academy fino al 2009 per stabilire il vincitore nella categoria del Miglior Film e di tutte le altre categorie. Da sette anni a questa parte il sistema per stabilire la statuetta principale è stato sostituito con il
Sistema Preferenziale
Utilizzato popolarmente nelle elezioni australiane, e dal 2009 sia dall’Academy che dai PGA; in USA e Australia è anche conosciuto come ranked voting system, ovvero sistema di voto in classifica.
Come funziona il sistema preferenziale? E chi ne beneficia tra i suoi candidati?


Poniamo il caso di quest’anno, molto più semplice e molto più vicino all’attualità; le nomination agli Oscar 2020 hanno prodotto un risultato curioso, ma non troppo; 9 titoli candidati alla statuetta principale in lotta per l’Oscar, come voterà il membro medio dell’Academy?
Cercheremo di essere il più chiari possibile:
Ogni membro votante è tenuto a classificare da 9 ad 1 i titoli nominati, dal meno gradito al più gradito; se nel conteggio finale non si dovesse arrivare ad avere un candidato che con il 50+1% di numeri uno genera il consenso, allora si riconteggiano TUTTI i ballottaggi inviati stabilendo il numero del candidato con MINORE numero di primi voti e aggiungendo questo numero al candidato che si trova nelle seconde posizioni nei ballottaggi. Se l’addizione favorisce un consenso che raggiunga il 50+1% del consenso, allora si ha un candidato vincitore, altrimenti si riparte con un terzo round di votazioni in cui il secondo titolo con meno primi voti va ad accorpare i proprio voti con il numero totale dei candidati che hanno raggiunto la terza posizione nelle classifiche di preferenza, e via dicendo:

In poche parole, il sistema preferenziale è un sistema di voto che paradossalmente favorisce più i candidati in seconda e terza posizione che non la maggioranza dei numeri uno posizionati in alto nelle classifiche di preferenza dei membri votanti; è il voto del CONSENSO, ovvero di quel titolo che mettere paradossalmente d’accordo tutti i votanti, tralasciando volutamente le prime posizioni che sono più viste in questo sistema di voto come “scelte di passione” del membro votante più che espressioni di un consenso generale.
Non fatevi dunque abbagliare: in un anno in cui PGA-DGA-SAG sono andati a tre differenti titoli dividendo il voto dell’industria hollywoodiana, il voto preferenziale potrebbe fare la differenza.

1917, Parasite, Jojo Rabbit, C’era una volta…a Hollywood?
Per una manciata di voti in un ipotetico secondo o terzo round di votazione ognuno di questi tre titoli potrebbe spuntarla visto il loro percorso ai premi delle settimane precedenti
Per un ausilio video su come all’essenza funziona il sistema preferenziale di voto agli Oscar, vi rimandiamo alla divertente illustrazione che ne fa il critico cinematografico del prestigioso sito The Wrap Steve Pond:


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