Di Simone Fabriziani
Con l’annuncio dei vincitori della National Board of Review e dei New York Film Critics Circle Awards, la stagione dei premi prende il via con la lunga trafila di riconoscimenti della critica statunitense che ci accompagnerà per tutto il mese di dicembre. Ad emergere però come primi tre favoriti sono altrettante tre pellicole profondamente diverse tra di loro.
Se la National Board of Review ha favorito la vittoria di Green Book nelle categorie di miglior film e miglior attore (Viggo Mortensen), la critica di New York ha invece unto come miglior pellicola dell’anno Roma di Alfonso Cuaròn, che si porta a casa a che i riconoscimenti alla regia e alla fotografia.
Tra il film messicano in bianco e nero nato dalle memorie autobiografiche del regista Cuaròn e la dramedy on the road ispirata ad una straordinaria storia vera di amicizia co-scritta e diretta da un insospettabile Peter Farrelly si insinua però l’onnipresente A Star Is Born. Debutto dietro la macchina da presa per l’interprete Bradley Cooper (anche protagonista), il film è il quarto remake dell’immortale storia americana già portata sul grande schermo da star come Judy Garland e Barbra Streisand, già vincitrice di ben tre premi presso la National Board of Review: regia a Cooper, attrice protagonista alla sorprendente Lady Gaga e attore non protagonista a Sam Elliott. Il film distribuito da Warner Bros. Pictures è comunque uni degli incassi più alti negli Usa, la colonna sonora è già l’album più ascoltato online e Lady Gaga appare già formidabile contender per una doppia nomination all’Oscar, protagonista di una storia di fama e successo profondamente americana. Che sia questo il titolo che più beneficerà del trasversale voto preferenziale adottato dall’Academy a fine febbraio?