Di Simone Fabriziani
Oltre agli Oscar vinti in categoria da celeberrimi titoli come La grande bellezza, Nuovo Cinema Paradiso e Mediterraneo, tra gli altri, sono invece vari i lungometraggi in lingua italiana che hanno ottenuto, a fronte o meno di statuette vinte, nomination importanti presso l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
La dolce vita (1960)
Capolavoro vincitore della Palma d’Oro al festival di Cannes 1960 e emblema del cinema italiano nel mondo, l’indiscusso capolavoro di Federico Fellini ha ricevuto quattro nomination all’Oscar (migliore regia, sceneggiatura originale, scenografia e costumi), vincendo la statuetta per i costumi di Piero Gherardi. Record assoluto di nomination per l’Italia, battuto poi soltanto tre anni dopo dallo stesso regista con un nuovo, imponente capolavoro.
8½ (1963)
Il record delle quattro nomination de La dolce vita viene battuto tra anni dopo dallo stesso Fellini con 8½, film vincitore della statuetta al miglior film straniero e migliori costumi ma che in tutto ottiene dall’Academy ben cinque menzioni (film straniero, regia, sceneggiatura originale, scenografie, costumi). Fino al 1999 il record del capolavoro autobiografico di Federico Fellini rimane indiscusso.
La vita è bella (1997)
Con l’arrivo del film fenomeno di Roberto Benigni, l’Italia ottiene il maggior numero di candidature all’Oscar di sempre, ottenendo anche la prima nomination al miglior film (record ad oggi imbattuto). Sono sette le menzioni dell’Academy (film, regia, attore protagonista, sceneggiatura originale, colonna sonora, montaggio, film straniero), vincendone ben tre. La vita è bella diventa così il film italiano più premiato di tutti i tempi e, ad oggi, il più nominato dall’Academy.
Triva: fino al 2001 il dramma di Roberto Benigni era il lungometraggio non in lingua inglese con il maggior numero di nomination alla statuetta, fino all’avvento del successo di critica pubblico La tigre e il dragone di Ang Lee, con dieci nomination e quattro statuette.
Sono state escluse dal questo breve computo coproduzioni italiane la cui lingua principale è quella inglese (es. Blow-Up, L’ultimo imperatore e il più recente Chiamami col tuo nome).