Da ‘La vita è bella’ a ‘Amour’: quattro film stranieri che hanno conquistato l’Academy

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Di Simone Fabriziani

Se il Leone d’oro di Venezia 75 Roma dovesse ottenere a gennaio 2019 la candidatura all’Oscar per il miglior film, non sarebbe il primo caso di pellicola in lingua straniera che si guadagna la menzione massima del cinema americano oltre alla immancabile nomination al miglior film straniero.

Sono quattro i casi del passato che riemergono dalla storia dell’Academy a dare man forte e ai record che il film scritto e diretto da Alfonso Cuaròn potrebbe raggiungere entri i primi mesi del prossimo anno, di cui uno tutto italiano.
Z, l’orgia del potere (1968)



Diretto dal regista greco Costa-Gavras ma produzione totalmente algerina recitata in lingua francese con interpreti francofoni. Prima, storica candidatura al miglior film per un titolo straniero, due statuette. Un deputato dell’opposizione viene eliminato con un finto incidente stradale. Il complotto è stato preparato dalla polizia che si è servita di un’organizzazione di estrema destra. Il giudice istruttore incaricato dell’inchiesta, arrestati i due responsabili dell’incidente, decide di vederci chiaro. Nonostante i vari tentativi di insabbiamento, il magistrato, con l’aiuto di un testimone volontario e di un giornalista, riesce ad accertare la verità e incrimina per omicidio premeditato i due arrestati, il capo della polizia e alcuni alti ufficiali dell’esercito. Lo scandalo investe anche il governo.
La vita è bella (1997)

Indimenticabile film davanti e dietro la macchina da presa per il toscano Roberto Benigni; sette storiche candidature agli Oscar e tre statuette (film straniero, attore protagonista, colonna sonora). Ad oggi, uno dei lungometraggi italiani più celebri di tutti i tempi. Orefice Guido, cameriere e poi libraio nell’Italia del ventennio, ha sposato una maestrina ricca, ed è ebreo. Esattamente come il suo vecchio zio, e come Orefice Giosué, il suo bambino. Come tutti gli ebrei, i tre sono stati caricati su un camion, poi su un treno, e portati in un campo di concentramento. Dove Guido, con un coraggio da leone, inventa un gioco, perché Giosué non si spaventi e riesca, magari, a sopravvivere.
La tigre e il dragone (2000)

Ad oggi il film non in lingua inglese più candidato e premiato nella storia degli Academy Awards; con dieci nomination e quattro statuette, l’epico film diretto da Ang Lee entra nel 2000 negli annali della storia del cinema. Li Mu Bai, uno dei più grandi maestri di arti marziali, arriva nella città di Yuan insieme a Shu Lien, sua amica di vecchia data. Li incarica Shu di regalare la sua mitica spada a Sir Te, un nobile molto influente. Il guerriero, che ha dedicato molti anni all’arte della guerra, ha intenzione di cambiare vita e di ritirarsi nel monastero di Wudan. Lo scopo di Li è quello di rendere omaggio al suo maestro avvelenato da Volpe di Giada. Arrivata a destinazione Shu conosce Jen, la bella e giovane figlia del governatore, e tra le due donne nasce l’amicizia. Nel frattempo la spada, presa in custodia di Sir Te, viene rubata da un individuo mascherato, abilissimo nei combattimenti.
Amour (2012)

Oscar al miglior film straniero e cinque nomination per Amour, capolavoro di Michael Haneke vincitore anche della Palma d’Oro al festival di Cannes. Georges (Jean-Louis Trintignant) e Anne (Emmanuelle Riva) sono ormai ottantenni e, dopo una vita passata a insegnare musica, si sono ritirati in pensione, soddisfatti anche della carriera della figlia Eva (Isabelle Huppert), musicista che vive all’estero con la sua famiglia. Ma l’amore che lega i due anziani coniugi sarà messo a dura prova nel momento in cui Georges dovrà rapportarsi con l’umiliazione e la degradazione fisica per via di un ictus semiparalizzante che colpirà all’improvviso la moglie Anne, costringendolo a ridefinire gli equilibri familiari, sia con la moglie sia con la figlia. 
Quante candidature all’Oscar riceverà Roma di Alfonso Cuaròn? Sarà il primo lungometraggio in lingua non inglese a reclamare la statuetta di Hollywood nella sua categoria maggiore?

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