Di Gabriele La Spina
Anno dopo anno nelle edizioni degli Academy Awards qualche attore non riesce a rientrare nelle cinquine degli Oscar, nonostante la sua sia una tra le performance più chiacchierate dell’anno. A volte perché meno efficace degli avversari, altre perché meno osannata, essere snobbato dagli Oscar, dopo aver ricevuto altri riconoscimenti nella stagione dei premi, non deve essere proprio il massimo.
Ci sono casi poi in cui l’attore viene quasi preventivamente ignorato, perché impopolare agli occhi degli Academy oppure, fatto ancor più estremo, detestato. Sono molteplici i casi di attori che sono rientrati nelle cinquine dei Golden Globe e degli Screen Actors Guild, alcuni anche uscendone vittoriosi, per poi essere del tutto snobbati dagli Oscar, non ricavando nemmeno la semplice nomination. C’è poco a che fare con la semplice simpatia? Eppure gli snobbati dagli Oscar sono ormai degli habitué, tanto quanto i preferiti; per intenderci per ogni performance nominata all’Oscar dell’amatissima Meryl Streep, ce ne sarà sempre una completamente ignorata dell’attrice meno popolare di turno.
Come i protagonisti di una fantomatica pellicola, questi attori sembrano quasi vittime di un maleficio dell’Academy, complici una serie di fattori che negli anni chiave delle loro grandi performance li hanno portati ad essere ingiustamente snobbati dagli Oscar.
E’ uno degli attori più richiesti del momento, ma chissà per quale ragione gli Academy si sono accorti di lui solo negli ultimi anni e non per i ruoli giusti. Quest’anno è stato surclassato da un DiCaprio finalmente coronato, anche se la sua performance in Steve Jobs è a dir poco riuscita, negli anni precedenti solo una nomination gli era stata concessa agli Oscar, per il ruolo di supporto nel film di Steve McQueen 12 anni schiavo. Ma appartengono proprio a pellicole del regista afroamericano, le più grandi performance di Fassbender perennemente snobbate dagli Academy. Già grandioso, ma purtroppo sconosciuto, in Hunger (2008), risulta ancora oggi indelebile la sua interpretazione di un sesso-dipendente in Shame, un ruolo forse fin troppo audace per essere riconosciuto dagli Academy. Ancor prima nel 2009 aveva convinto la critica nel film indie Fish Tank, anch’esso un ruolo non riconosciuto.
Nominata tre volte agli Oscar: per Moulin Rouge (2001), The Hours (2002) nomination diventata vittoria e infine per Rabbit Hole (2010). Quella tra Nicole Kidman e gli Academy è una storia di amore e odio. Tutto ebbe inizio già nel 1995 quando per la sua brillante performance in To Die For di Gus Van Sant, la Kidman vinse il Golden Globe, per poi non essere nemmeno nominata agli Oscar. Negli anni sarebbe stata un abitudine per gli Academy ignorarla per quelle che in realtà sono forse le più straordinarie interpretazioni della sua carriera. Snobbata in Eyes Wide Shut (1999), The Others (2001), Dogville (2003), Birth (2004), Il matrimonio di mia sorella (2007), The Paperboy (2012) e recentemente per Strangerland (2015). A sfavore della Kidman gioca il fattore popolarità, per le sue scelte non sempre azzeccate, per essersi cucita questa fama di attrice di pellicole rischiose, di nicchia, tra il Cinema Indie e i nuovi autori. Quella di The Paperboy, nella pasticciata pellicola di Lee Daniels, resta comunque una grande performance, un ruolo trasformativo ed estremo, riconosciuta ai Golden Globe, agli Screen Actors Guild e in diversi circoli della critica, ma non agli Oscar.
Phoenix è sicuramente uno degli attori più talentuosi in circolazione, scandalosamente mai premiato con l’Oscar, nonostante la lista delle grandi performance nella sua lunga carriera sia abbastanza lunga. Tre nomination all’attivo, per Il gladiatore (2000), Walk the Line (2005) e The Master (2012), nessuna di essere trasformatasi in vittoria, le volte in cui è stato snobbato dagli Oscar si sprecano. Due dei casi più clamorosi sono i più recenti: la sua dolce quanto introspettiva performance nel futuristico Her di Spike Jonze, e la brillante interpretazione nell’adattamento del romanzo di Thomas Pynchon Vizio di forma (2014). Performance entrambe nominate ai Golden Globes.
Mai nominata agli Oscar, ci si chiede perché di un’attrice coma la Dunst, da così tanto tempo nel panorama di Hollywood, e riconosciuta in diversi altri awards non sia mai entrata nelle grazie degli Academy. Eppure in grandi ruoli non sono mancanti, è stata meravigliosa nel 2006 come Marie Antoinette nella deliziosa pellicola di Sofia Coppola, che agli Oscar vinse ovviamente al reparto costumi. Ma la sua più grande performance resta quella nella pellicola di Lars Von Trier, Melancholia, un regista fin troppo controverso per piacere agli Academy (una meravigliosa Nicole Kidman in Dogville anch’essa snobbata nel 2003 ne è un esempio). La Dunst vinse per la sua performance il premio come miglior attrice al Festival di Cannes, oltre che in diversi altri circoli della critica americani.
Anno dopo anno chissà come e perché, Gyllenhall offre grandi prestazioni sul grande schermo e con puntualità viene snobbato dagli Academy. Unica nomination della sua carriera è quella per Brokeback Mountain, discussa pellicola del 2005 di Ang Lee. Ma è stato molto convincente in Amore & altri rimedi (2010) e lo scorso anno nei panni di un pugile in Southpaw. Il ruolo più clamorosamente ignorato è però quello di Nightcrawler, performance nominata ai Golden Globes, ai Bafta e agli Screen Actors Guild, dove Gyllenhaal è alla sua migliore interpretazione, in un ruolo che ha richiesto una considerevole trasformazione fisica.
Nonostante sia una delle attrici più versatili e originali della sua generazione, Tilda Swinton è entrata a fatica nelle grazie degli Academy, vincendo un Oscar per quella che è probabilmente una delle performance meno degne di nota della sua carriera. Vince l’Oscar nel 2008, come miglior attrice di supporto per Michael Clayton, e quella rappresenta l’unica nomination della sua carriera. I grandi ruoli però nel corso degli anni non sono mancanti, ed ognuno di essi non è stato nemmeno considerato dagli Oscar. Straordinaria l’anno della sua vittoria, nel film indipendente Julia, anche se il punto più alto della sua carriera è senza dubbio rappresentato dalla performance dell’inetta madre di un ragazzo disturbato in …E ora parliamo di Kevin, visionaria pellicola di Lynne Ramsay. Nella pellicola la Swinton è straordinaria, ma quell’anno viene ignorata comunque dagli Oscar.
Nominato all’Oscar solo una volta nel 2007 per Half Nelson, il talentuoso Gosling è uno dei giovani attori più prolifici di oggi, che ha iniziato a lavorare da giovane, per poi rilanciare la propria carriera con ruoli estremamente centrati. Numerose le volte in cui il suo talento avrebbe meritato un maggiore riconoscimento: Lars and the Real Girl (2007), Blue Valentine (2010), The Ides of March (2011) e infine nel capolavoro di Nicolas Winding Refn, Drive (2011). Ad oggi quella di Blue Valentine risulta la sua performance più convincente, poiché è la più sfaccettata e sincera. Se in quell’anno la sua co-star Michelle Williams ottenne la nomination agli Oscar, lui fu snobbato. Fu invece nominato ai Golden Globe e a numerosi altri circoli della critica americana.
Brava quanto bella interprete, Charlize Theron ha dimostrato più e più volte il suo enorme talento, vincendo la statuetta per Monster (2003), con una delle trasformazioni più stupefacenti viste sul grande schermo, ha coronato e dato il via a una brillante carriera, anche se negli anni successivi all’Oscar, a parte che per North Country (2005), altra toccante performance, sarebbe stata destinata ad essere continuamente snobbata dagli Oscar. Meravigliosa in The Burning Plain (2008), offre poi una delle sue migliori interpretazione in Young Adult (2011) nei panni di una dissoluta scrittrice di romanzi per giovani adulti. Lo scorso anno però ha ridefinito le regole dei ruoli femminili, impersonando l’iconico personaggio di Furiosa in Mad Max: Fury Road di George Miller.
Diventato col tempo un meme di internet, DiCaprio si è reso famoso per le sue disavventure alle premiazioni degli Academy. Lo scorso anno ha finalmente conquistato la statuetta grazie alla sua performance in The Revenant, dopo cinque nomination. Eppure sono molteplici i ruoli per cui DiCaprio avrebbe potuto vincere un Oscar diverso tempo fa, ne è un esempio The Aviator, forse tra le sue più grandi performance, perlomeno divenuta nomination agli Oscar. Sono molti anche i casi in cui è stato ignorato dagli Academy nonostante le performance molto convincenti: in Titanic (1997), in Revolutionary Road (2008), forse uno dei suoi ruoli più autentici, in The Departed (2006), in J. Edgar (2011), ma molto più eclatante è la mancata nomination per Django Unchained (2012) di Quentin Tarantino. Nei panni di Calvin Candie, DiCaprio offre una delle sue performance più convincenti, divertenti e brillanti. Per il ruolo viene nominato ai Golden Globe.
Attrice, sceneggiatrice e anche regista, la Delpy è senza dubbio uno dei talenti di Hollywood ingiustamente meno riconosciuti. Con una lunga carriera alle spalle non è mai stata nominata all’Oscar per le sue performance, ma l’ha spuntata in due occasioni condividendo la nomination per la migliore sceneggiatura con Richard Linktaker e Ethan Hawke per Before Sunset (2004) e Before Midnight (2013). Per quest’ultimo film avrebbe senza dubbio meritato la sua nomination nella categoria della migliore attrice protagonista, considerando la sua un’impresa non tanto diversa da quella di Patricia Arquette per Boyhood (2014), impegnata sul set per 12 anni e premiata con l’Oscar. In passato non sono mancate altre grandi performance meritevoli di riconoscimento, una su tutte The Countess (2009) dove la Delpy è anche regista. Per Before Midnight ha ottenuto la nomination ai Golden Globe.
Altri casi sono David Oyelowo snobbato nonostante la sua grande performance in Selma (2014), per cui ha ricevuto la nomination ai Golden Globe, recentemente Idris Elba per Beasts of No Nation (2015) film per il quale ha vinto agli Screen Actors Guild come miglior attore non protagonista, Jane Fonda magnifica in Youth (2015) di Sorrentino. E ancora: Keira Knightley in Espiazione (2007) e Anna Karenina (2012), Rachel Weisz straordinaria in The Deep Blue Sea (2011), Marion Cotillard in Un sapore di ruggine e ossa (2012), Emma Thompson in Saving Mr. Banks (2013).
Quali sono secondo voi gli attori più snobbati dagli Academy? Scrivetelo nei commenti.