Di Alfredo Di Domenico
Ripercorrere la carriera di Diane Keaton attraverso i suoi film significa capire cosa è accaduto ad Hollywood dalla fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. La Keaton esordisce proprio nel momento in cui la cosiddetta “New Hollywood” comincia a prendere vita, ovvero un cambiamento di direzione in completa rottura col modo di fare cinema degli anni precedenti, partendo dalla scelta delle tematiche, che favorì argomenti sino ad allora tabù: la solitudine e l’inquietudine giovanile, la sessualità esplicita della donna, nuovi modi d’intendere i rapporti d’amore e la condizione difficile della donna nella società americana.
Diane diventa una delle massime esponenti di questa corrente che investì il mondo cinematografico in quel periodo, facendosi portavoce dell’emancipazione femminile, incarnando un nuovo prototipo di attrice e prima ancora di donna: frizzante, emancipata, simpatica, indipendente e assolutamente fuori dagli schemi. La sua spiccata personalità ed il suo indiscutibile talento l’hanno resa una delle più apprezzate interpreti della sua generazione e modello per quelle successive diventando una vera e propria leggenda della settima arte.
Diane diventa una delle massime esponenti di questa corrente che investì il mondo cinematografico in quel periodo, facendosi portavoce dell’emancipazione femminile, incarnando un nuovo prototipo di attrice e prima ancora di donna: frizzante, emancipata, simpatica, indipendente e assolutamente fuori dagli schemi. La sua spiccata personalità ed il suo indiscutibile talento l’hanno resa una delle più apprezzate interpreti della sua generazione e modello per quelle successive diventando una vera e propria leggenda della settima arte.
Con 4 candidature all’Oscar: Reds,(1981), La stanza di Marvin (1995) e Tutto può succedere (2001), e una vittoria per Annie Hall nel 1977, può vantare una candidatura in quattro decadi differenti dimostrando di essere sempre all’altezza di competere con le nuove leve. Quest’anno riceverà il prestigioso AFI Life Achievement Award per il suo contributo all’industria cinematografica, come attrice e come donna.
Il Patrino (1972-1990)
Insieme ad Al Pacino, Diane Keaton ha interpretato uno dei personaggi principali di una delle saghe più importanti della storia. Grazie al film di Francis Ford Coppola, Diane si impone all’attenzione del grande pubblico dimostrando un’innato talento drammatico ed un grande trasporto. Ha ricoperto il ruolo di Key Adams, prima moglie, poi amica, di Michael Corleone, mostrandoci l’evoluzione del suo personaggio attraverso gli anni, ogni volta con grande maturità e grande passione. Il film oggi è una pietra miliare della storia del cinema e tutti i suoi protagonisti sono diventati attori, che in un modo o nell’altro hanno, hanno lasciato un segno nella storia: da Pacino a DeNiro, passando per Cazale a Duvall.
Insieme ad Al Pacino, Diane Keaton ha interpretato uno dei personaggi principali di una delle saghe più importanti della storia. Grazie al film di Francis Ford Coppola, Diane si impone all’attenzione del grande pubblico dimostrando un’innato talento drammatico ed un grande trasporto. Ha ricoperto il ruolo di Key Adams, prima moglie, poi amica, di Michael Corleone, mostrandoci l’evoluzione del suo personaggio attraverso gli anni, ogni volta con grande maturità e grande passione. Il film oggi è una pietra miliare della storia del cinema e tutti i suoi protagonisti sono diventati attori, che in un modo o nell’altro hanno, hanno lasciato un segno nella storia: da Pacino a DeNiro, passando per Cazale a Duvall.
Io e Annie (1977)
Fino a che Cate Blanchett non ha ricevuto l’Oscar per Blue Jasmine il ruolo della Keaton in Io e Annie è stato per molto tempo l’unico ad aver ricevuto la statuetta per la migliore attrice in un film diretto da Allen. Woody e Diane all’epoca erano una coppia, due geni della settima arte insieme in un sodalizio artistico che ha prodotto alcuni tra i più grandi capolavori del maestro di New York. Spigliata, divertente, iconica, Diane ha dato prova di saper far ridere, mettendo in luce la sua verve comica con una spontaneità disarmante. Il film oggi è un cult e Diane, grazie a questo ruolo, uscì definitivamente dall’ombra imponendosi come una delle prime donne del cinema americano. Il film ha vinto ben quattro Premi Oscar: miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura originale e miglior attrice protagonista. Nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Inoltre Io e Annie si trova al quarto posto nella classifica delle migliori cento commedie statunitensi.
Reds (1981)
La rottura con Allen sancisce l’inizio di una nuova fase artistica nella carriera di Diane. Nel 1981, insieme a Warren Beatty porta sullo schermo la storia dei coniugi Reed, una coppia di giornalisti americani testimoni della rivoluzione d’ottobre russa trascritta poi nel libro “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Un ruolo molto impegnativo che segna la carriera di Diane che raggiunge uno dei suoi picchi recitativi. Una parte molto complessa che la Keaton affronta con coraggio e grande immedesimazione. Seconda candidatura come migliore attrice della sua carriera. Perderà contro Katharine Hepburn premiata per la quarta ed ultima volta per Il lago dorato.
La stanza di Marvin (1995)
Gli anni ’90 hanno visto il ritorno alle origini della Keaton, prima con la Parte III della saga di Coppola e poi con un ritorno sotto la regia di Woody Allen in Misterioso omicidio a Manhattan. In questi anni girerà perlopiù commedie di grande successo eccezion fatta per questo piccolo film drammatico che vanta un cast a dir poco superlativo. Accanto a Robert De Niro, Meryl Streep e un giovanissimo Leonardo DiCaprio, Diane è protagonista di una storia molto drammatica, dolorosa e molto commovente. Più matura e convincente che mai la Keaton tiene testa ai suoi colleghi di set brillando grazie al suo carisma ed una disarmante semplicità. Unica del cast ad aggiudicarsi una candidatura agli Oscar.
The Young Pope (2016)
Se è vero che superata una certa età in America cominciano a scarseggiare la parti interessanti per le attrici, Diane è stata così furba da venire in Italia e lavorare col nostro Paolo Sorrentino. La serie The Young Pope ci ha fatto ricordare quanto fosse speciale Diane, quanto ancora può dare e quanto brava ancora sia. Un ruolo estremamente complesso fatto di sguardi e parole taglienti, dove ancora una volta l’anima e lo spirito di Diane rendono il suo ruolo, quello di suor Mary, “madre” del giovane Papa, uno dei più interessanti ed apprezzati della serie. La t-shirt, indossata in uno degli episodi della serie, è già leggenda.