Nel 2015 Julianne Moore ha vinto l’Oscar per Still Alice, nel 2016 Leonardo DiCaprio ha vinto l’Oscar per The Revenant, in entrambi i casi si trattava della prima statuetta dopo l’ennesima candidatura, dopo 20 anni di carriera. Molti hanno detto che non si trattava sicuramente della miglior performance, sia per Julianne che per Leo, e su questo non ci sono dubbi, però l’ Academy si è sentita in dovere di premiarli, di riconoscere il loro talento, per una performance comunque degna di nota, che non rappresenta il loro picco recitativo. Poco male anche perché sappiamo che l’Oscar è un simbolo, un posto nella storia, un premio che non sempre arriva nelle mani del più meritevole, una tradizione, un evento mediatico.
Annette Bening si pone in quest’ottica. Una carriera lunga, 4 nomination, attrice generalmente molto apprezzata, molti film e tante belle performance.
Possiamo definirla un outsider, in quanto non la vediamo tutti gli anni sullo schermo, o agli eventi, non si parla di lei come si parla della Streep o della Lange, Annette mantiene un profilo basso, la si vede solo se viene candidata.
E’ dal 1999 che l’Academy cerca di premiarla ma puntualmente si ritrova un’avversaria la cui performance ha del sovrumano. Nel 1999 vinse Globe, BAFTA e SAG per America Beauty ma quell’anno una giovane e sconosciuta Hilary Swank sbalordì il mondo con la sua performance in Boys Don’t Cry. Ancora una volta Hilary Swank le soffiò via l’ Oscar nel 2004 con Million Dollar Baby mentre la povera Annette concorreva col delizioso La diva Julia.
Passeranno ancora molti anni e Annette si ritrova candidata nel 2010, questa volta senza la Swank tra le scatole, grazie al film I ragazzi stanno bene, in cui offre un’interpretazione matura, sincera e potente. Vince il secondo Golden Globe ma a soffiarle la statuetta con una pirouette c’è Natalie Portman con Il cigno nero.
Quest’anno con 20th Century Woman speriamo nel miracolo, non solo perchè Annette è una delle grandi senza Oscar ma anche perchè il suo ruolo sembra estremamente interessante.
Non vogliamo insinuare che la sua eventuale vittoria possa essere un contentino, un Oscar riparatore, ma dalle prime impressioni sembra che la sua performance nel film sia molto buona. ovviamente bisogna ancora vedere tutto il film.
Dopo Moore e DiCaprio sarebbe bello vedere un’altra grande vincere la statuetta e poi visto che il pericolo Viola Davis è passato nell’altra categoria dovrà vedersela contro la giovane Emma Stone e di nuovo contro la Portman.
Non vogliamo insinuare che la sua eventuale vittoria possa essere un contentino, un Oscar riparatore, ma dalle prime impressioni sembra che la sua performance nel film sia molto buona. ovviamente bisogna ancora vedere tutto il film.
Dopo Moore e DiCaprio sarebbe bello vedere un’altra grande vincere la statuetta e poi visto che il pericolo Viola Davis è passato nell’altra categoria dovrà vedersela contro la giovane Emma Stone e di nuovo contro la Portman.