Di Alfredo Di Domenico
Dopo il successo dell’opera teatrale, August Wilson ha tentato varie volte di portare il progetto sul grande schermo, ma non è mai andato in porto a causa dell’insistenza dello stesso Wilson che il film fosse diretto da un afroamericano.
Nel 2013 Denzel Washington esprime la sua voglia di dirigere ed interpretare l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale con Scott Rudin alla produzione.
Nel 2016 viene avviato il progetto, con la produzione di Scott Rudin, regia e ruolo di protagonista per Washington e Viola Davis come co-protagonista; i due attori hanno interpretato i due personaggi anche nel revival del 2010 dell’opera teatrale, aggiudicandosi il Tony Award al miglior attore protagonista e quello per la miglior attrice protagonista.
Nel corso di quest’anno entrano nel cast gli attori Mykelti Williamson, Saniyya Sidney, Russell Hornsby, Stephen Henderson e Jovan Adepo, anche loro riprendendo i ruoli recitati nel revival del 2010. Assieme all’avvio del progetto, viene annunciato che il drammaturgo Tony Kushner entra nel progetto per perfezionare la sceneggiatura di Wilson, morto nel 2005. Nonostante ciò, Wilson resta l’unico accreditato alla sceneggiatura.
Un progetto più black di questo non esiste, almeno quest’anno, nell’anno post polemica l’attenzione dell’Academy, per “rimediare” al peccato dell’ anno scorso, si sta focalizzando su questa pellicola.
Tutti, attore e regista, attrice, sceneggiatura, tutti rappresentano il meglio della comunità afroamericana ad Hollywood: Denzel Washington, novello Sidney Poiter, alfiere dei record e delle vittorie degli attori neri e Viola Davis, una delle più grandi attrici di oggi, e non solo tra quelle nere, August Wilson alla sceneggiatura, morto nel 2005 è considerato il più grande drammaturgo afroamericano del suo tempo.
Washington, Davis e Wilson: sono questi i nomi su cui dobbiamo puntare? Sarà questa la triade a fare la storia? Se la Davis non ha rivali in supporting, Wilson e Denzel sono ben piazzati dei buzz come front runner delle rispettive categoria, Migliore Attore e Sceneggiatura Non Originale. Considerando che non si sente più parlare di Birth of a Nation o Hidden Figures, magari restano alte le quotazioni Moonlight, è palese che Fences è il film black dell’anno.
La nostra curiosità aumenta, dovremmo attendere fino a Natale per riuscire a vedere Fences almeno in lingua originale.