Il Caso Meryl Streep – Un talento Ingombrante

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Di Alfredo Di Domenico

La più grande attrice vivente, il genio della sua generazione, Lady Oscar, Mrs Gummer, Queen Meryl, sono tanti gli epiteti che Meryl si è guadagnata nella sua  prodigiosa carriera, tanti quasi quanto i premi che si è portata a casa.

Record di nomination agli Oscar, record di nomination e vittorie ai Globe, insomma queste sono cose che tutti sanno e forse qualcuno si è anche annoiato a sentirle. Con tre Oscar sul caminetto Meryl è anche l’attrice che ha perso più volte, ma credo che la filosofia che l’Academy ha adottato sia ” non possiamo premiarla tutti gli anni, anche se meriterebbe, diamole almeno una candidatura, in virtù del suo genio e della sua bravura”. Dall’inizio degli anni 2000, dopo un breve periodo di defaillance artistica Streep torna alla ribalta e dal 2002 ad oggi ha raccolto 7 candidature, vincendo un Oscar e addirittura 5 Golden Globe, diventando una figura mitologica nel mondo dei premi. Il punto è un altro. I film.

I film della Streep, negli ultimi anni, o forse nell’ultima decade, valgono la pena di essere visti solo per la sua presenza, la pellicola in se appare quasi sempre insipida o carina, passabile, ma non potente abbastanza da bilanciare la gigantesca presenza di Meryl. Negli anni ’80 i suoi film erano importanti, 3 addirittura hanno vinto come miglior Film, oggi invece non riescono a lasciare il segno.  Il diavolo veste Prada, Il Ladro di Orchidee, The Hours, Il Dubbio, Osage County sono gli unici titoli che ci sentiamo di salvare mentre altri come Julie & Julia, The Iron Lady, Into the Woods, E’ Complicato Il Matrimonio che Vorrei, sebbene abbiano portato la Streep tra le cinquine delle Awards Season, non hanno condiviso la stessa sorte, rimanendo pellicole anonime, senza nerbo che fanno pensare” Forse, se non c’era la Streep nemmeno lo vedevo”.
Anche l’ultimo film, Florence Foster Jenkins, si pone in quest’ottica, un film carino, tecnicamente fatto bene recitato molto bene, ma alla fine non lascia niente se non un’ ammirazione sincera e un’ ulteriore conferma del talento alieno della Streep. Grazie a questo ruolo Meryl ha fatto cifra tonda sia a Globe che agli Oscar, rispettivamente 30 e 20 nomination, ma quello che vorremmo veramente è vedere di nuovo Meryl in film importanti, dove non è solo la sua presenza a fare la differenza. Forse Spielberg le darà la possibilità di ritornare ai grandi film l’anno prossimo.