Il Punto della Situazione: MIGLIOR FILM

Seguici anche su:
Pin Share

Di Simone Fabriziani

Ottobre 2014
Appena abbandonata la lunga corsa del circuito festivaliero autunnale che ha visto schierarsi quattro grandi kermesse con altrettanto grandi titoli in competizione e non (stiamo parlando del “quartetto” Venezia-Telluride-Toronto-New York), la gran speculazione sui film che più lasceranno il segno nella imminente Stagione dei Premi inizia a pervadere tutto il web!
Oscarologi, giornalisti, critici oltremare e semplici bloggers cominciano a fare il Toto-Oscar, anche per la categoria più ambita: il Miglior Film. Quali sono le pellicole che con maggior probabilità ritroveremo a Febbraio 2015 a contendersi la statuetta dorata sul palcoscenico del Kodak Theatre?
Proviamo ad andare in ordine alfabetico in compagnia dei titoli che al momento detengono l’”Oscar Buzz” più forte:

American Sniper di Clint Eastwood:
Eastwood è sempre Eastwood. E anche se l’ultimo film per cui ha ricevuto una Nomination risale al 2007 con “Lettere da Iwo Jima”, il buon Clint ha comunque ricevuto per i sui lavori da regista ben 4 Oscar (Film e Regia per “Gli Spietati”, Film e Regia per “Million Dollar Baby”), più altre due Nomination per “Mystic River” e appunto per Iwo Jima; inoltre molti degli interpreti dei film di Clint hanno ricevuto svariate candidature e altrettanti Oscar, basti pensare a Hilary Swank, Morgan Freeman, Sean Penn, Tim Robbins e Gene Hackman. Bel record, no?
Che dunque il film con protagonista Bradley Cooper (altro interprete negli ultimi due anni “baciato” da due Nomination consecutive) basato sull’autobiografia del soldato marine Chris Kyle possa far breccia nelle menti dell’Academy? Staremo a vedere a Dicembre quale sarà il responso della critica e del pubblico…

Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu:
Acclamato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia (senza però vincere nulla), applaudito ai Festival di Telluride e New York, l’audace riflessione metateatrale sul ruolo dell’attore cinematografico nel cinico mondo di hollywood di oggi è un trionfo tecnico e attoriale di primissimo ordine: non solo risulta audace lo straordinario lavoro di fotografia (del Premio Oscar Lubezki), di montaggio e di regia (un unico, enorme piano sequenza di, quasi, due ore), ma anche un’occasione per riveder nascere dalle ceneri il talento artistico di un ispirato Michael Keaton affiancato da uno stuolo di interpreti al massimo delle loro capacità: Edward Norton, Emma Stone e Naomi Watts su tutti!
Difficile passi inosservato durante la Stagione dei Premi…

Boyhood di Richard Linklater:
Il vero fenomeno cinematografico dell’anno è però il piccolo, grande film indipendente scritto e diretto da Richard Linklater (Prima dell’Alba, Prima del Tramonto, Before Midnight) nell’arco temporale di ben 12 anni in cui i suoi protagonisti hanno vissuto, abitato e hanno fatto letteralmente crescere ed evolvere i propri personaggi in quello che più che un film, è una vera e propri esperienza, un inno alla vita che sa di evento artistico. Sicuramente il favorito sulla carta, almeno per quanto riguarda il responso della critica, universalmente unanime nel decretarlo già come il miglior film americano dell’anno!

Foxcatcher di Bennett Miller:
Vincitore della Palma d’Oro alla Miglior Regia all’ultimo Festival di Cannes e osannato dalla critica statunitense come uno dei più duri ed implacabili film americani dell’anno, il film di Miller basato sulla tragica faccenda di cronaca nera che portò all’assassinio del campione olimpico Mark Schultz per mano dello squilibrato John DuPont ci presenta un trio di performance inaspettate da parte del sorprendente Channing Tatum, del sempre versatile Mark Ruffalo e del glaciale e psicopatico Steve Carell/John DuPont, già prenotato per una probabile Nomination all’Oscar. Aiuta il fatto che Miller è al suo terzo film da regista e che già i suoi due precedenti (“Capote” e “MoneyBall”) hanno fatto incetta di candidature agli Oscar negli anni precedenti…
Non c’è due senza tre?

Gone Girl (L’Amore Bugiardo) di David Fincher:
Tratto dal romanzo omonimo di Gillian Flynn, il nuovo thriller del maestro Fincher ha sbancato ai botteghini USA risultando come il miglior incasso del regista in madrepatria; aiutato anche da ottime recensioni, questo tesissimo thriller mascherato da spietata ed inedita battaglia dei sessi e della sua massificazione tra due ispirati Ben Affleck e Rosamund Pike ha lasciato il segno sugli spettatori USA e senza dubbio lo farà anche sui membri dell’Academy…
Difficile una vittoria, ma ci aspettiamo che l’ultimo Fincher possa figurare tra i 5-10 fortunati titoli che entreanno in Nomination il prossimo Gennaio.

The Imitation Game di Morten Tyldum:
Se la storia ci insegna qualcosa, non dovremmo sottovalutare il vincitore del People’s Choice Award all’ultimo Festival di Toronto, da anni ormai forte indicatore di quale film potrebbe essere in pole position almeno per la candidatura all’Oscar!
Il film racconta le vicissitudini dietro alla figura enigmatica di Alan Turing (un formidabile Benedict Cumberbatch), precursore del computer e grande matematico prima osannato come salvatore delle sorti d’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale per aver decodificato l’Enigma Code avviato dall’esercito tedesco, poi perseguitato per le accusa di omosessualità. Basta per scuotere le coscienze dell’Academy? Senza contare il contingente britannico che senza ombra di dubbio spingerà il film nelle posizioni più alte…Nomination assicurata!

Interstellar di Christopher Nolan:
I primi commenti al film la dicono lunga: potrebbe essere il film più ambizioso del già ambiziosissimo e rivoluzionario regista inglese Christopher Nolan!
La domanda che dunque ci poniamo è: l’Academy sarà capace di premiare nelle sue categorie pià “pesanti” uno sci-fi drama dopo il trionfo dello scorso anno con le sette statuette vinte dal “Gravity” di Cuaròn? Piuttosto improbabile, eppure Nolan non ha mai ricevuto una Nomination all’Oscar nella categoria Miglior Regia!
Questo potrebbe finalmente essere l’anno del suo riscatto…

Selma di Ava DuVernay:
Cosa c’è di più acchiappa-premi di un Biopic sulla figura del leggendario Martin Luther King diretto dalla talentuosa cineasta di colore Ava DuVernay (Middle of Nowhere)?
Il film sarà nelle sale USA a fine Dicembre, proprio in tempo per concorrere alla Stagione dei Premi, ma ancora poco si sa del film: niente Trailer, nessuno Spot, immagini promozionali poche e insufficienti per dare un giudizio sulle sue (non poche) possibilità Oscar!
Ne risentiremo parlare…

The Theory of Everything (La Teoria del Tutto) di James Marsh:
Biopic. Stephen Hawking. Disabilità fisica. Personaggio di fama internazionale. Cast e produzione britannica. Vi dicono niente queste parole chiave?
Sembra la ricetta perfetta per un trionfo agli Oscar, e non è un caso se il film è stato accolto calorosamente all’ultimo Festival di Toronto con particolari menzioni per i due attori protagonisti, due straordinari Eddie Redmayne e Felicity Jones, che sicuramente ritroveremo sul palco del Kodak Theatre il prossimo Febbraio con una meritata Nomination ciascuno!

Unbroken di Angelina Jolie:
I primi Trailer e le prime immagini promozionali parlano chiaro: il secondo film diretto dalla Jolie (dopo il sottovalutato “In The Land of Blood and Honey”) ispirato alla straordinaria storia di sopravvivenza del campione olimpico Louis Zamperini durante la Seconda Guerra Mondiale, potrebbe fare la parte del leone durante l’imminente Awards Season!
Diretto da una superstar,scritto da due geni come i Fratelli Coen e basato sulla commovente autobiografia di Zamperini, ci sono tutti gli ingredienti per un trionfo cinematografico e per una tonnellata di premi e riconoscimenti per quello che potrebbe essere il “disturbatore della festa” della situazione e che alla fine si piglia la torta…

Whiplash di Damien Chazelle:
Il film più acclamato agli ultimi Sundance, Cannes (sezione Un Certain Regard), Toronto e New York è la pellicola d’esordio del talentuoso Chazelle che con maestria e straordinario senso della tensione e del dramma ha messo in scena l’impressionante tour de force fisico e psicologico che si consuma tra un giovane aspirante batterista d’orchestra (Miles Teller) e uno spietato e disumano insegnante (uno luciferino J.K.Simmons).
La rivelazione indie dell’anno potrebbe trovare un suo posto d’onore tra i felici pochi titoli che ambiranno alla statuetta come Miglior Film dell’anno; e non sarebbe poi una cosi grande sorpresa….

Altri titoli outsider:
Fury di David Ayer
Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Inherent Vice di Paul Thomas Anderson
Into The Woods di Rob Marshall
Mr. Turner di Mike Leigh
Wild di Jean-Marc Vallèe


Pubblicato

in

da