Intervista ad Alessandro Bertolazzi, candidato all’Oscar per il make-up di ‘SUICIDE SQUAD’

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Di Simone Fabriziani

Nella prima di una (speriamo) lunga serie di interviste esclusive, scaldiamo i motori dell’ultima fase della awards season in corso. Dopo i Bafta Awards di ieri sera ha inizio la terza ed ultima, delicatissima fase della stagione dei premi; è proprio oggi infatti che inizia la fase finale delle votazioni all’interno dell’Academy, che si concluderà il prossimo martedì 21 febbraio.


A tal proposito abbiamo intervistato uno dei tre candidati italiani agli Oscar 2017,, per la precisione nella categoria tecnica del Miglior Trucco ed Acconciatura; stiamo parlando di Alessandro Bertolazzi, make-up artist dietro alla candidatura di Suicide Squad che condivide la nomination anche con l’acconciatore Giorgio Gregorini.

Ecco quello che ci ha raccontato direttamente da Los Angeles, dove sta vivendo da alcune settimane la frenesia della awards season in pieno svolgimento:
Qual è stata la sfida più grande sul set di “Suicide Squad” dal punto di vista del lavoro del trucco e dell’acconciatura?

Nonostante il poco utilizzo del lavoro prostetico nel film [salvo per la realizzazione di Killer Croc, ndr.], il lavoro più duro è stato quello sul personaggio di Joker di Jared Leto; è stato competere con un’icona pop che già in passato aveva prodotto esempi straordinari [il Joker di Heath Ledger, ndr.].

Qual è stata invece la star che sul set ha richiesto maggiori attenzioni? Jared Leto o Margot Robbie?

Nessuna richiesta “pizzosa” da parte delle star del film, anzi Margot era imbarazzante dal punto di vista della disponibilità; anche con il peggior trucco era sempre contenta e sorridente! In sette mesi di lavoro sul set non c’è mai stata nessuna smorfia di disagio, anche quando abbiamo girato per ben sette ore a Toronto sotto l’acqua scrosciante! [ride]. Lei non è una diva di altri tempi, non c’è più spazio per il divismo; il cinema è un’industria e il ruolo di chi svuota i cestini sui set è assolutamente identico a quello dell’attore che partecipa al film. Ogni persona coinvolta nella realizzazione di una pellicola cinematografica si appropria della pellicola stessa perché ha partecipato attivamente alla riuscita finale.

A questo punto ti chiediamo: qual è stato il progetto cinematografico o televisivo passato a cui sei rimasto maggiormente legato?

Ogni film ha la sua storia, ma sono rimasto particolarmente legato a “The Impossible” di Juan Antonio Bayona; mi ricordo che passavamo le domeniche libere dal lavoro sul set in spiaggia assieme a Naomi [Watts] e Ewan [McGregor]. Anche in “Suicide Squad” è stato bellissimo, sul set eravamo veramente una “squad” [una squadra, ndr.], anche se tutti i progetti a cui ho lavorato li considero come figli miei, è veramente difficile sceglierne uno su tanti!
E nel campo del trucco e parrucco cinematografico qual è o qual è stato il tuo modello lavorativo?

Io penso che Dick Smith [Premio Oscar per “Amadeus” nel 1985] sia uno dei modelli inarrivabili del settore, ha cambiato il modo di vedere e concepire il trucco cinematografico e non posso che ispirarmi a lui quando mi trovo a lavorare su un set con i miei collaboratori.
Tra meno due settimane ci sarà la Cerimonia degli Oscar, come si sta preparando al grande momento con Giorgio Gregorini, acconciatore del film “Suicide Squad”, con cui condivide la candidatura alla statuetta? Che aria tira lì a Los Angeles?

Io non sapevo cosa intendessero con il termine “Awards Season” fino a quando non mi ci sono ritrovato dentro, è una follia! In questo periodo ho ricevuto anche la candidatura all’Hollywood Make-up and Hirstyling Guild Award che si terrà il 19 Febbraio, l’altro giorno ho ricevuto un premio al Santa Barbara Film Festival; è veramente un premio dopo l’altro e qui la gente impazzisce letteralmente per la statuetta! Non soltanto ho partecipato nei giorni scorsi al tradizionale Oscar Luncheon [il pranzo di tutti i candidati, ndr.], ma prima della cerimonia dovrò assistere al Governor’s Luncheon con il Governatore dell’Academy, a cui seguirà il 23 Febbraio il tradizionale “symposium” con tutti i candidati nella categoria del trucco e dell’acconciatura. 
Pensate di avere buone possibilità di vincere la statuetta, anche in prospettiva degli altri due titoli candidati?

Senza nulla togliere agli altri due titoli candidati [“A Man Called Ove” e “Star Trek Beyond”, ndr.], ma il nostro è forse il lavoro di trucco ed acconciatura più completo, copre veramente tutti i settori di lavoro; pensiamo veramente di meritarlo. Se ci pensi, la parola più cercata su Google nel 2016 è “Suicide Squad” e il look dei protagonisti è diventato un fenomeno dilagante per quanto riguarda le gare di cosplayer di tutto il mondo; tutte vogliono essere Harley Queen!
Ma al di là di questo, credo che la più grande vittoria per noi sia già essere candidati alla statuetta a prescindere dal risultato degli Oscar.

Un ringraziamento speciale ad Alessandro Bertolazzi per il tempo concessoci ed un grandissimo in bocca al lupo per la Notte degli Oscar 2017, in arrivo domenica 26 Febbraio.