Possiamo, tristemente, definire Marion Cotillard come l’Attrice più snobbata dell’ ultima decade. A 10 anni dalla sua incredibile performance in
La vie en Rose, Marion è riuscita a portare a casa solo un altra candidatura per
Due giorni, una notte di dqualche anno fa, qualche candidatura ai Globe in più ma nient’altro.
Eppure dopo il film di Dahan la Cotillard si è data da fare lavorando con incredibili registi, Tim Burton, Ridley Scott, Christopher Nolan, Woody Allen, Xavier Dolan, Robert Zemeckis, apparendo in un successo dopo l’altro, Nine, The Dark Knight Rises, Midnight in Pasris, Macbeth Assassin’s Creed, collaborando con grandi attori riuscendo sempre a non farsi oscurare e offrendo performance di una certo livello. Insomma un’attrice di serie A che ovunque appaia lascia un forte segno non solo per il suo incantevole fascino ma sopratutto per il suo talento da fuoriclasse.
Premi a parte la Cotillard sta conducendo una magnifica carriera sia in patria che in America, spingendosi sempre oltre nelle sue scelte, interpretando ruoli difficili, complicati, intensi, sempre con grande passione e incredibile trasporto. Volendo soffermarci solo sugli ultimi 10 anni di carriera ci sentiamo di menzionare nella nostra top 5 questi titoli:
Amami se hai coraggio (2003)
Julien e Sophie hanno un profondo e particolarissimo legame. Lui ha una madre in punto di morte e un padre con il quale è difficile trovare un punto d’incontro; lei a viene presa in giro da tutti e ha una famiglia disastrata. I due bambini trasformano i loro dolori e le loro paure in un gioco che continueranno a fare anche da adulti. Un film delizioso, con una Cotillard, ancora non famosa, ma che già manifestava un grande talento ed una grande profondità. Tema del film è la celebre canzone La vie en rose, di Édith Piaf… un segno del destino?
La Vie En Rose (2007)
Marion entra nella storia grazie al suo sofferto ritratto di
Edith Piaf e diventata la prima francese a vincere un Oscar per un ruolo non in lingua inglese. In una decade piena di performance incredibili, partendo dalla
Kidman, passando per
Helen Mirren arrivando alla
Winslet la performance di una sconosciuta, all’ epoca, come la Cotillard balza in cima alle classifiche delle performance migliori di quegli anni e anche tra quelle migliori della storia. Aiutata dal trucco, e da un impeccabile playback quello che colpisce di più è l’anima del personaggio, Marion stupisce dalla prima all’ ultima scena facendoci emozionare e commuovere sulle note del Passerotto.
Nine (2009)
Un film poco riuscito che vantava un cast a dir poco stellare. Tra tutte le grandi dive presenti sul set Marion è l’unica a interpretare 2 tracce. La sua performance, insieme a quello della Cruz, è stata una delle poche cose apprezzate dalla critica, un’ interpretazione delicata, sofferta,che volge verso la catarsi. Brillare accanto a
Dainel Day Lewis non è facile ma Marion emana una luce porpria ed entra perfettamente nel parsonaggio catalizzando l’attenzione dello spettatore, incantandolo con i suoi grandi occhi lucidi e le sue doti vocali. Per lei solo una candidatura ai Globe.
Un sapore di ruggine ed ossa (2012)
Nel sud della Francia, l’addestratrice di orche Stephanie si ritrova improvvisamente costretta sulla sedia a rotelle in seguito ad un tragico incidente accadutole durante lo show al Marineland d’Antibes.
Nonostante sia sempre convincente sullo schermo è che in lingua madre Marion da sempre il meglio di se. Un storia d’amore, dolore, sofferenza e rinascita, un film sulla vita, sull’accettazione, un turbine di emozioni e sensazioni dentro il quale Marion porta lo spettatore e lo coinvolge fino alla fine della pellicola. Nuovamente candidata ai Globe, riceve candidature anche ai BAFTA e SAG venendo vergognosamente snobbata agli Oscar.
Due giorni, una notte (2014)
Diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne, ha partecipato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes ricevendo un’ ottima accoglienza e ottime critiche. Il merito è anche di Marion che in questo film offre una delle performance più mature della sua carriera. La storia di una donna qualsiasi che si batte con coraggio per ottenere quello che vuole, una storia ordinaria di sopravvivenza resa incredibile dal talento di Marion. Sempre intensa e profonda la Cotillard in questo film convince tutti anche l’Academy che le conferisce, dopo anni, una seconda candidatura, a vincere sarà la Moore.