Di Simone Fabriziani
Dopo la sbornia delle Nomination agli Oscar 2017 da poco annunciate, la Redazione si sofferma su alcune analisi dedicate ai vincitori e vinti dell’annuncio delle cinquine più attese di Hollywood.
Chi è rimasto a bocca asciutta? Chi meritava più menzioni? Chi invece ha ottenuto troppa visibilità?
E soprattutto, chi è appena entrato nel record dei primati della storia degli Academy Awards?
Cominciamo da i grandi esclusi.
Le grandi assenze che si fanno sentire sono principalmente nella categoria della Miglior Attrice Protagonista; già categoria molto competitiva a partire dai primi responsi di Settembre da Venezia a Toronto passando per il Telluride Film Festival, la cinquina corrispondente scelta dall’Academy taglia fuori una quotatissima Amy Adams per il pur candidato Arrival e la veterana Annette Bening in 20th Century Women, che ha tuttavia ottenuto la candidatura consolatoria alla Sceneggiatura Originale.
Poche le sorprese nelle altre categorie attoriali, e non la “sostituzione” di Aaron Taylor-Johnson in Animali Notturni per il suo collega di set Michael Shannon, arrivato cosi alla sua seconda candidatura.
Nella cinquina dei regisi non trovano invece posto nomi quotati come Garth Davis per Lion (ben 6 Nomination totali), Tom Ford per i suoi Animali Notturni e David Mackenzie per Hell or High Water, che raggiunge però il ragguardevole bottino di 4 Nomination.
Grande assente? Senza dubbio è il Silence di Martin Scorsese, che ottiene soltanto una simbolica candidatura alla Miglior Fotografia, complice la eccessiva lunghezza e complessità dell’opera del cineasta italo-americano e l’enorme ritardo nella consegna degli screener necessari ai membri dell’industria di poter realisticamente soppesare le possibilità dell’ultima opera di Scorsese.
Fonte Immagine: latimes.com |
Molti invece sono stati i record ottenuti da alcuni titoli e interpreti, su tutti il candidatissimo La La Land di Damien Chazelle. Con ben 14 Nomination ottenute, diventa il titolo più candidato nella storia dell’Academy accanto a giganti come Eva Contro Eva e Titanic.
Tra gli interpreti, Viola Davis sfonda un piccolo record: è la prima interprete afro-americana ad ottenre 3 Nomination all’Oscar, in questo caso in Supporting per Barriere; se allo stesso tempo Meryl Streep vola dritta verso la ventesima candidatura per Florence battendo ogni record nella storia dell’Academy maschile o femminile, la leggenda francese Isabelle Huppert grazie ad Elle diventa soltanto la nona performer francofona ad ottenere una candidatura all’Oscar dopo nomi come Claudette Colbert, Leslie Caron, Simone Signoret, Anouk Aimée, Isabelle Adjani, Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Marion Cotillard e Emmanuelle Riva.
Ma non mancano i record tutti italiani: il Fuocoammare di Gianfranco Rosi diventa il primo documentario in lingua italiana ad essere nominato alla prestigiosa statuetta.
Tra assenze, troppe presenze e i soliti polveroni che ogni anno immancabilmente il verdetto delle cinquine dell’Academy generano nella comunità cinefila, l’89esima Edizione degli Academy Awards sarà ricordata, almeno sulla carta, come l’edizione dei record.
Di seguito i numeri delle Nomination ottenute dagli 8 titoli candidati alla statuetta principale:
La La Land – 14 Nomination
Arrival – 8 Nomination
Moonlight – 8 Nomination
Manchester by the Sea – 6 Nomination
La Battaglia di Hacksaw Ridge – 6 Nomination
Barriere – 4 Nomination
Hell or High Water – 4 Nomination
Il Diritto di Contare – 3 Nomination