Di Simone Fabriziani
Sono passati quasi quattordici anni dall’Oscar sorprendente ed inaspettato di Million Dollar Baby, diretto ed interpretato da un Clint Eastwood in stato di grazia, vincitore della seconda statuetta alla regia assieme ai suoi eccellenti protagonisti, rispettivamente Hilary Swank in lead e Morgan Freeman in supporting. Million Dollar Baby è stato l’ultimo film in ordine cronologico ad aver vinto al statuetta maggiore con protagonista un personaggio femminile.
Quest’anno il clima politico e sociale degli Stati Uniti ci suggerisce che i grandi cambiamenti all’interno delle strutture umane dell’industria dello spettacolo e non solo potrebbero portare ad una vittoria simbolicamente legata al women empowerment scaturito dagli scandali di molestie sessuali all’interno di Hollywood. I due grandi movimenti di #MeToo e Time’s Up nati e cresciuti proprio dal di dentro la fabbrica dei sogni americana potrebbero essere troppo grandi da essere ignorati; l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, con il suo storico riflusso di nuovi membri dell’ultimo anno, sarà la forza di propulsione di questo profondo cambiamento delle coscienze.
Un cambiamento che ricomincerà proprio dalla tappa fondamentale del film di Clint Eastwood e delle sue quattro statuette vinte: è dal 2005 che l’Academy non premia con il suo riconoscimento maggiore un lungometraggio con protagonista una donna; il 2018 potrebbe essere la giusta occasione. Ed è dunque per questo che ci sentiamo di puntare i nostri riflettori sull’Oscar al miglior film su tre titoli: La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh e Lady Bird di Greta Gerwig. Tre titoli rappresentati da tre performance femminili candidate alla statuetta, di cui una è la favorita proibitiva per l’Oscar di quest’anno: Frances McDormand, che svetta sulle pur eccezionali Sally Hawkins e Saoirse Ronan. I grandi outsider per il “Best Picture” sono Scappa – Get Out e Dunkirk, che scegliamo di togliere dall’equazione femminile per la logica del women empowerment ma che potrebbero tuttavia sorprendere durante al cerimonia di premiazione del 4 Marzo a seconda di cosa totalizzeranno i due film di Jordan Peel e Christopher Nolan ai prossimi Directors Guild Award, Writers Guild Awards e Bafta. Fuori dall’equazione miglior film The Post di Steven Spielberg nonostante la sua protagonista Meryl Streep ; due nomination totali sono veramente troppo poche per lasciare un segno importante in termini di possibilità di vittoria.