Oscar 2021, Chadwick Boseman ha ora un degno avversario: Anthony Hopkins
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Di Simone Fabriziani
I risultati dei Bafta 2021, i premi cinematografici maggiori dell’industria britannica, hanno finalmente regalato al favorito statistico nella categoria del miglior attore protagonista il suo degno avversario: adesso, l’acclamato Chadwick Boseman in Ma Rainey’s Black Bottom dovrà vedersela con Sir Anthony Hopkins in The Father.
Nonostante il defunto Boseman rimanga ancora il favorito della vigilia (ha dalla sua premi come il Golden Globe Drama, il Critics’ Choice e soprattutto il SAG), non possono essere sottostimate le chance dell’attore britannico. Certo, Hopkins giocava in casa con il premio Bafta ottenuto per l’esordio alla regia di Florian Zeller, ma ci sono alcuni elementi da considerare:
Ma Rainey’s Black Bottom, sia agli Oscar che ai Bafta, non ha candidature importanti e di peso come quella al miglior film, la regia, il montaggio, la sceneggiatura non originale; il film con Boseman e Davis potrebbe non essere così amato come ad esempio ai SAG.
The Father ha ottenuto 6 nomination un po’ a sorpresa ai 93° Oscar: film, sceneggiatura, interpreti, montaggio, scenografia, molti di più di quelli che ci si aspettava.
Lo screener di The Father è stato disponibile piuttosto tardi rispetto ad altri titoli, e solo dopo che ha debuttato in VOD per il mercato nordamericano ha iniziato a decollare nelle preferenze degli spettatori, che hanno unanimemente lodato la performance di Hopkins come tra le più indelebili della sua lunga carriera. Una tempistica perfetta pre-Oscar.
Nonostante in quella categoria primeggi ancora Nomadland, il Bafta alla sceneggiatura adattata è stato vinto proprio da Zeller e Hampton, segno che potrebbe essere molto più forte di quanto non sembri anche in altre categorie, almeno per quanto riguarda il blocco di votanti britannici, europei, ed internazionali.
Non è da scartare il modus operandi di alcuni membri dell’Academy, che così potrebbero indirizzare il loro voto di preferenza verso Hopkins perché “tanto vincerà comunque Chadwick Boseman”. Si ipotizza che sia stato lo stesso modus operandi che ha favorito due anni il grande smacco di Olivia Colman “ai danni” di Glenn Close, la favorita statistica che alla settima nomination era ancora senza statuetta.
Un film, quello della Colman, che potrebbe riproporsi con Hopkins: entrambi hanno vinto proprio il Bafta e non il SAG, due settimane prima della cerimonia degli Oscar.
Va sottolineato che questi elementi sono solo ipotesi basate su analisi delle edizioni precedenti, modus operandi e preferenze delle membership statunitensi ed internazionali attuali; rispetto ad alcuni anni fa, sono molti di più i membri europei, asiatici e latino-americani all’Academy che non la “vecchia guardia” più tradizionale. Insomma, se appare difficile veder salire sul palco del Dolby Theatre il prossimo 25 aprile nessun altro che l’eredità di Chadwick Boseman nei panni della moglie Simone Ledward, non ci sorprenderemmo affatto se Sir Anthony Hopkins, che forse alla cerimonia in presenza non ci sarà, scavalcasse le statistiche e ottenesse la seconda statuetta della sua carriera illustre.