Di Alfredo Di Domenico
Ieri sono stati resi noti degli artisti che il prossimo 12 Novembre riceveranno l’Oscar alla Carriera.
Tre di loro sono nomi poco noti poiché hanno speso la loro carriera dietro la macchina da presa o nelle produzioni dei film.
Il primo nome è quello della montatrice Anne V. Coates. la quale vanta 5 candidature agli Oscar e un premio nel 1962 per il capolavoro di David Lean Lawrence d’Arabia, segue il documentarista Frederick Wiseman e infine la casting director Lynn Stalmaster.
L’unico attore ad essere premiato è il leggendario Jackie Chan.
L’attore ha preso parte a più di trenta film di arti marziali solo ad Hong Kong (e non solo come attore, ma spesso anche come produttore, sceneggiatore e regista). Negli anni ’90 è riuscito a conquistare anche Hollywood con Terremoto nel Bronx, film al quale sono seguiti i sequel di Rush Hour, Pallottole Cinesi e tantissimi altri titoli.
La domanda è: ce n ‘era davvero bisogno?
Jackie Chan anteposto a nomi che la storia del cinema l’hanno fatta e la stanno ancora scrivendo, attori che che hanno influenzato generazioni, parliamo di Harrison Ford, di Harvey Keytel, parliamo di Ridley Scott o di Glenn Close o, anche se è troppo tardi, Gene Wilder.
Non sarà assegnato quest’anno il premio Jean Hersholt Humanitarian ed anche in questo caso, se ci fosse stata la volontà di premiare qualche qualcuno seppur non propriamente per meriti artistici, c’era un lista di nomi lunghissima capitanata da Mia Farrow.
Sembra, ogni tanto, che gli Oscar vengano assegnati senza un criterio ben preciso, più che un contentino sembra un regalo, l’anno scorso con Spike Lee è sorta la stessa domanda che ci siamo posti per Chan, mentre negli anni precedenti avevano un taglio ben diverso, ben più solenne ed altisonante: Angela Lansbury, Lauren Bacall, Eli Wallach, Hayao Miyazaki insomma artisti senza i quai il cinema non sarebbe stato lo stesso. Pur volendosi emancipare ed buttare un occhio oltre il cinema americano i buzz riportavano nomi quali Lina Wertmuller, e sarebbe stato un incredibile tributo per un’ avantgarde del cinema al femminile o Claude Lelouch quale grande cineasta del cinema francese che ha portato il cinema del suo paese ad altissimi livelli.
Ma è andata così, speriamo di avere più soddisfazioni a fine Febbraio ed ai prossimi Oscar alla Carriera.
FONTE: The Wrap