Oscar alla Carriera: Chi è in fila?

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Di Alfredo Di Domenico

Gli Oscar alla carriera assegnati dal Board of Governors dell’ AMPAS rappresentano l’ultima occasione che molti artisti hanno di agguantare l’ambita statuetta dopo una carriera eccezionale che sfortunatamente ha mai trovato consacrazione col premio.

Negli anni numerosi artisti sono stati omaggiati con il premio, Angela Lansbury, dopo 3 candidature, Eli Wallach, dopo 70 anni di onorata carriera, Maureen O Hara, Lauren Bacall, Peter O’ Toole dopo 8 candidature, Greta Garbo, dopo 4, Kirk Douglas, Deborah Kerr dopo 6 o Federico Fellini, ma anche attori che l’avevano già vinto in passato, Sophia Loren, Robert Redford, Sidney Poiters, o in casi più estremi artisti che l’hanno ricevuto prima alla Carriera e poi “da competizione” come Laurence Olivier, Paul Newman, Henry Fonda ed il nostro Ennio Morricone.

Che siano contentini o meri e disinteressati omaggi ad una carriera brillante è il caso di dire meglio tardi che mai. Il prossimo autunno verranno annunciati i nomi dei “nuovi premi Oscar” e sebbene non vengano premiati solo gli attori e registi, ci limitiamo a prestare attenzione solamente a loro.

Harrison Ford è uno dei volti più noti ed apprezzati del grande schermo che tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni 1990, ha partecipato ad alcuni dei film statunitensi di maggiore successo di quel periodo. Molti dei personaggi interpretati da Ford consistono in eroi duri, decisi ma sempre lievemente autoironici, tra i quali i più noti sono il contrabbandiere spaziale Han Solo nella serie di Guerre Stellari di George Lucas, l’archeologo Indiana Jones nella tetralogia di film diretti da Steven Spielberg e prodotti dallo stesso Lucas, l’agente della CIA Jack Ryan in Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo, e il cacciatore di replicanti Rick Deckard in Blade Runner di Ridley Scott.Una cifra stilistica incredibile che non gli ha portato nessun premio, solo una misera candidatura nel 1986 per Il testimone.Altre associazioni hanno riconosciuto la sua importanza tributandogli premi come l’HPFA con il Globe alla carriera e il prestigioso AFI Lifetime Achivement Award, l’Academy si fa ancora attendere.

Harvey Keitel può essere considerato come uno dei migliori attori della New Hollywood, insieme a De Niro, Hoffman, Hackman ecc, e sebbene i suoi stimati colleghi siano stati largamente retribuiti nelle loro magnifiche carriere, Keitel ha riportato solo una candidatura, in supporting nel 1991 per Bugsy. Conosciuto nel mondo del cinema per ruoli da duro e personaggi intelligenti e spietati oltre ad essere un versatile caratterista. Un’altra sua grande qualità è quella di essere sempre pronto ad aiutare giovani registi promettenti. Il suo eccezionale fiuto l’ha portato a lavorare nei primi film di Martin Scorsese, Ridley Scott e Quentin Tarantino in film che sono oggetto di culto, oltre a svariate produzioni indipendenti.Forse le sue scelte lo hanno allontanato dalla zona Oscar Friendly, ma è indubbio il fatto che un artista come lui vada onorato per il suo contributo all’arte recitativa e alla storia del cinema.Insieme con gli attori Al Pacino e Ellen Burstyn, è co-presidente dell’Actors Studio, che viene considerata la più prestigiosa scuola di recitazione degli Stati Uniti.

Sebbene sotto sotto ci speriamo ancora in un ritorno di Glenn Close, tipo quello di Albert Nobbs di qualche anno fa, ma da sempre Glenn è stata più interessata al teatro che al grande schermo.Il suo lavoro a teatro l’ha resa una leggenda di Broadway, portandole ben 3 Tony Awards, ma al suo talento e al suo fascino non si resiste, quindi e passata al cinema diventando uno dei volti più noti degli anni ’80, e solo in questa decade ha ricevuto 5 candidature, meritando di vincere almeno due volte. Gli anni ’90 sono quelli del ritorno e dei trionfi al teatro con la sua versione di Norma Desmond in Sunset Boulevard, mentre nel anni 2000 approda in tv e riceve 2 Globe un SAG e 3 Emmy per la mini serie Il Leone d’inverno e la serie Damages.  Il fatto di non avere un Oscar sulla mensola a casa non toglie nulla al genio di questa magnifica attrice ma per la soddisfazione per noi, ammiratori, devoti fan di Glenn sarebbe una gioia vederla impugnare una statuetta in virtù del suo contributo all’arte recitativa.

Doris Day raggiunse il successo radiofonico e discografico negli anni quaranta come cantante di Big Band, successivamente come attrice cinematografica e poi ancora nei tardi anni sessanta come personaggio televisivo. Nota all’epoca come la “fidanzata d’America”, con la sua immagine di bionda vivace ed esuberante, con la sua abilità nella recitazione, nel canto e nella danza, è stata tra le attrici di maggior successo degli anni cinquanta e sessanta, a suo agio sia nel genere drammatico che nella commedia.Con all’attivo 39 film e oltre 75 ore di programmi televisivi, oltre alla registrazione di oltre 650 canzoni, la carriera di Doris Day è stata impreziosita anche da una nomina al premio Oscar, e dalla vittoria di un Golden Globe e di un Grammy Award. Doris è dunque una delle ultime superstiti di un tempo ormai scomparso e sarebbe davvero bello e quasi doveroso omaggiarla con un premio alla carriera per il suo instancabile lavoro nell’intrattenimento e per il suo contributo all’industria cinematografica.

Mia Farrow è nella condizione di poter ricevere sia l’Oscar alla Carriera, in virtù del suo incredibile lavoro tra gli anni ’60 e ’80, sia Premio umanitario Jean Hersholt per il suo impegno nel sociale , specie come ambasciatrice dell’UNICEF. Ha recitato in più di 50 film e ha vinto numerosi premi, compreso un Golden Globe (e ulteriori 7 nomination), 3 nomination al BAFTA Film Award, e un premio per migliore attrice al Festival di San Sebastian.Insieme con Woody Allen ha girato alcuni dei più grandi capolavori del regista di New York e si è imposta come una delle più talentuose e versatili attrici della sua generazione,diventando un modello per le nuove leve e un lanciando un nuovo tipo di attrice che si andava distaccando dal prototipo della maggiorata degli anni ’50. Mia non ha mai ricevuto nessuna candidatura agli Oscar, sarebbe il caso di ricompensarla in qualche modo.

Sir Ridley Scott è celebre per la sua cura ossessiva delle immagini e per la sua versatilità. Realizza film di vario genere, spaziando dalla fantascienza di Alien, Blade Runner alla commedia di Il genio della truffa, al thriller drammatico di Nessuna verità fino agli storici d’azione come Il gladiatore, Le crociate – Kingdom of Heaven e al recente Robin Hood passando per l’acclamato mafiamovie American Gangster, per il cinema di guerra con Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto per il celebrato road movie Thelma & Louise. Ha ricevuto nella sua carriera molti premi tra cui nomination all’Oscar come miglior regista Thelma e Louise; Il Gladiatore e Black Hawk Down, e molti suoi film hanno ottenuto diversi premi. Nel 2016 il suo film Sopravvissuto – The Martian si aggiudica due Golden Globe tra cui il premio come miglior film commedia o musicale, di cui Scott vince come produttore, oltre a una candidatura al Premio Oscar. Una magnifica carriera a cui manca un meritato premio Oscar e visto che in passato le occasioni sono sfumate chi meglio di lui si candidata a ricevere il massimo tributo dell’ industria cinematografica?


George Lucas è famoso soprattutto per le saghe di Guerre stellari e Indiana Jones, per aver diretto L’uomo che fuggì dal futuro e per il film American Graffiti. La sua figura è legata alla Nuova Hollywood. Lucas ha spesso affidato ad altri, Spielberg in primis, il compito di portare sullo schermo le sue creazioni, dedicandosi, per la maggior parte del tempo, a lavorare dietro le quinte a storie e personaggi, a mondi paralleli e credibili, a ecosistemi in cui i protagonisti potessero vivere come persone reali. Secondo i critici “Lucas non è solo un grande uomo di marketing che con un solo brand è riuscito a vivere commercialmente di rendita per decenni, ma è anche un genio tecnico che ha imposto nuovi standard nelle tecnologie applicate al cinema”. Insomma un film maker ha ha contribuito ampiamente alla creazione di una genere nuovo che ancora oggi raccoglie consensi ed adepti e non ha mai vinto un Oscar, salvo le due candidature per American Graffiti, insomma una grave mancanza che deve presto trovare rimedio.

E tra chi ha già vinto, chi è veramente meritevole di un ulteriore statuetta, chi meriterebbe un ulteriore tributo per il magnifico lavoro svolto sullo schermo o dietro la macchina da presa. A voi l’ultima parola.