Di Simone Fabriziani
Dopo l’avvio delle nostre Predizioni ottobrine con la categoria femminile principale, è giunto il momento di tuffarci in quella maschile, altrettanto competitiva e ricca di nomi straordinariamente forti.
Vada come vada a finire con l’arrivo della Awards Season ad inizio Dicembre con i primi premi della critica statunitense, e con l’annuncio poi delle candidature all’Oscar attese per il 14 Gennaio 2016, il vincitore nella categoria del Miglior Attore Protagonista sarà uno dei seguenti, straordinari interpreti:
La nostre predizioni maschili sono cambiate di poco, soprattutto quando ci rendiamo conto che molti dei nomi papabili per un posto in cinquina iniziano ad assottigliarsi; è vero, i nomi “sicuri” sembrano forti sulla carta, ma è pur sempre vero che la categoria maschile di quest’anno, rispetto alla duttilità di quella femminile, è ben evidente; il vincitore della statuetta 2016 è tra questi cinque, grandi nomi.
In prima posizione rimane saldissimo Michael Fassbender in Steve Jobs, ad oggi la performance maschile meglio accolta dalla stampa internazionale dopo il Telluride e il New York Film Festival; impossibile non considerarlo già da ora uno dei favoriti non solo ad un posto in cinquina, ma alla statuetta maschile. Saldo in seconda posizione il controverso Eddie Redmayne in The Danish Girl; nonostante il film di Hooper non abbia ricevuto consensi unanimi, ma anzi abbia diviso nettamente il pubblico e la critica internazionale, non dovrebbe essere difficile inserire il ruolo trasngender di Redmayne in ottica Oscar; seconda statuetta sempre più difficile per il rosso inglese, ma la seconda candidatura non dovrebbe essere un problema. Sale in terza posizione il luciferino Johnny Depp nel gangster movie Black Mass; ottime reazioni per il film e per un ritrovato Depp nel film di Scott Cooper, e sinceramente vista la moria di nomi e performance maschili papabili per la cinquina, ci stupiremmo se Depp non lo ritrovassimo a fine anno candidato a più di un premio. Le ultime due posizione sappiamo consciamente che potrebbero cambiare drasticamente a fine anno: se Leonardo Di Caprio in The Revenant sembra la carta jolly (ancora non visionata ufficialmente da nessuno) che potrebbe cambiare l’ordine prestabilito e finire con la statuetta in mano, vogliamo scommettere per il quinto posto della cinquina sullo straordinario Abraham Attah per l’acclamato Beasts of No Nation di Cary Fukunaga; non sarebbe la prima volta che l’Academy candidasse una “baby performance” per la statuetta attoriale principale e noi ci vogliamo credere (complice anche un Premio Mastroianni a Venezia come Attore Emergente).
Chiudono gli outsider Michael Caine in Youth di Sorrentino (acclamato a Cannes ma accolto freddamente a Toronto) e Tom Hanks in Bridge of Spies, alla quarta collaborazione con Steven Spielberg.