Di Gabriele La Spina
Storie di First Lady, di lutti, di aspiranti attori, di comunità afroamericane o semplicemente storie di crescita e ricerca di sé stessi. Sono solo alcune delle tematiche centrali nelle produzioni americane di questa stagione. Pellicole che hanno conquistato il pubblico festivaliero non solo per la loro magnifica confezione, splendide regie e performance attoriali, ma prima di tutto per la loro sceneggiatura, vera anima del film. Nella maggior parte dei casi le sceneggiature originali, ovvero non tratte da romanzi, libri o articoli, sono scritte dagli stessi registi le cui pellicole diventano così interamente frutto della loro espressività artistica.
Nel 2016 a trionfare come Miglior Sceneggiatura Originale è stato il film giornalistico Spotlight, scritto a quattro mani da Tom McCarthy e Josh Singer. In questa edizione a contendersi la statuetta, spesse volte accoppiata a quella per il miglior film, potrebbero essere questi autori audaci e innovativi, riusciti nell’impresa di imbastire un ottimo copione direttamente per lo schermo.
Damien Chazelle – La La Land
Dopo Whiplash, pellicola per cui ha ricevuto la sua prima nomination per la Sceneggiatura Non Originale, il giovane Chazelle firma sceneggiatura e regia di questa applauditissima pellicola. La La Land racconta le vicende di Mia, un’aspirante attrice, e Sebastian, pianista jazz, incrociano le loro strade a Los Angeles. Entrambi sognatori, si innamorano e si ritrovano a condividere sogni, speranze e illusioni. Così come li ha uniti, la città può anche distruggerli: bilanciare amore e arte può risultare essere più difficile di quanto credevano. Se le aspettative dovessero materializzarsi per Chazelle potrebbe essere l’anno di una doppietta nelle categorie della Miglior Sceneggiatura e del Miglior Film.
Barry Jenkins – Moonlight
Quella di Jenkins è una sceneggiatura realizzata attraverso una storia scritta da Tarell McCraney. Moonlight racconta l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di Chiron, di un gay afroamericano che lotta per sopravvivere a Miami, tra lotte di droghe, amori in luoghi inaspettati e possibilità di cambiamenti interiori. Reduce dalla nomination ai Gotham Awards, per Jenkins potrebbe essere la prima nomination agli Oscar della sua carriera, che promette di raddoppiarsi nella categoria della Miglior Regia. Ad oggi Moonlight è la pellicola meglio recensita dell’anno.
Mike Mills – 20th Century Women
A Santa Barbara, Dorothea Fields è una determinata madre single che a metà degli anni Cinquanta, in un momento pieno di cambiamenti culturali e ribellione, sta crescendo da sola il figlio adolescente Jamie. Per la sua educazione, Dorothea chiede l’aiuto di due giovani donne: Abbie, una artista punk dallo spirito libero, e Julie, una adolescente vicina di casa tanto esperta quanto provocante. Anche Mike Mills firma regia e sceneggiatura di una raffinata pellicola. Nonostante le ottime pellicole nel suo passato, Mills non è mai stato nominato all’Oscar in nessuna categoria. Tuttavia nel 2012, al suo approdo nelle sale americane, Beginners ha ottenuto nomination per la sua sceneggiatura in diversi circoli della critica.
Noah Oppenheim – Jackie
Con una lunga esperienza come produttore televisivo, Oppenheim è conosciuto per gli adattamenti di romanzi fantasy per ragazzi Maze Runner e Allegiant. Con Jackie firma per la prima volta una sceneggiatura originale incentrata su un avvenimento che ha segnato profondamente la storia degli Stati Uniti. E’ il 22 novembre 1963, e il presidente Kennedy viene assassinato mentre si trova a Dallas su un auto insieme alla moglie Jackie. La First Lady, nelle ore successive all’attentato, è costretta a fare i conti con il dolore e il trauma e a superare la sofferenza per trovare fiducia nel futuro, consolare i figli e rendere immortale la figura del marito. Per Oppenheim potrebbe essere la prima nomination agli Oscar.
Kenneth Lonergan – Manchester by the Sea
Nominato ben due volte agli Oscar per le sue sceneggiature di Conta su di me e Gangs of New York di Martin Scorsese, Lonergan raccoglie i consensi di tutti i festival fin dal suo debutto al Sundance, e firma una nuova sceneggiatura su un argomento estremamente delicato. Quando il fratello maggiore muore, a Lee viene concessa la custodia del nipote adolescente. Mentre entrambi cercano di adattarsi alla nuova vita insieme, Lee lotta contro i tanti fantasmi del suo passato, tra i quali l’ex moglie Randi, la cui presenza continua a essere forte.
Alternative:
Taylor Sheridan – Hell or High Water
Jeff Nichols – Loving
Jim Jarmusch – Paterson
Maren Ade – Toni Erdmann
Yorgos Lanthimos, Efthymis Filippou – The Lobster
Saranno loro gli sceneggiatori nominati ai prossimi Oscar? Scrivi i tuoi nomi in un commento. Il prossimo appuntamento è con le nomination per la categoria Miglior Sceneggiatura Non Originale.