Queen Meryl – Le più grandi performance di Meryl Streep

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Di Alfredo Di Domenico
Sebbene sia l’attrice con più nomination nella storia degli Oscar, è anche quella che in proporzione ha perso più volte, poco male visto che la carriera di Meryl non si basa solo sugli award ma sopratutto su divine interpretazioni ed un ineguagliabile talento.

Dopo il debutto alla fine degli anni ’70 è divenuta una delle attrici più richieste degli anni ’80, a differenza degli anni ’90, dove la sua carriera è andata leggermente scemando, fino a tornare in auge nei primi  anni 2000 per poi arrivare allo status di “più grande attrice vivente” degli ultimi anni.
Una carriera ineccepibile, per un talento unico ed irripetibile, un palmarès che solo lei può vantare ed una galleria di personaggi senza eguali. Meryl ha fatto la storia diventando un punto di riferimento per tutti quelli che si accostano alla macchina da presa. Amici, colleghi, registi e fan: tutti la venerano.
Candidata per 20 premi Oscar in totale, la Streep ha più nomination di ogni altro attore o attrice nella storia, vincendo come migliore attrice non protagonista per Kramer contro Kramer (1979), e migliore attrice protagonista per La scelta di Sophie (1982) e per The Iron Lady (2011).
Detiene inoltre il record di 30 candidature ai Golden Globe e di 8 vittorie, più il prmeio alla Carriera ricevuto proprio quest’anno. È anche vincitrice di due Screen Actors Guild Awards, due Emmy Awards, un Prix al Festival di Cannes, due Premi BAFTA, un Orso d’oro (alla carriera) e di un Orso d’argento al Festival di Berlino. Ha ricevuto il premio AFI Life Achievement nel 2004 e il Kennedy Center Honor nel 2011 per il suo contributo alla cultura americana attraverso le arti dello spettacolo.
Il Cacciatore (1978)
Primo ruolo di rilievo per una giovane e quasi sconosciuta Meryl in un cast all men, difronte al quale bisognerebbe solo inchinarsi, Meryl è l’unica presenza femminile. un piccolo ruolo di supporto che le vale la prima delle sue 20 candidature agli Oscar. Il film vinse 5 Oscar compreso Miglior Film e nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito nella lista dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. E’ l’inizio della sua incredibile carriera. Si dice che Meryl abbia accettato il ruolo solo per poter stare vicino al suo compagno John Cazale, all’epoca già gravemente malato.
Kramer contro Kramer (1979)
In coppia con Dustin Hoffman nel dramma giudiziario più famoso della storia. La sua Joanna Kramer è un personaggio scomodo, quasi crudele ma non manca di mostrare il suo lato debole ed umano. Bellissima, altera, giovane ma fa già trapleare la sua grandezza con una performance intensa e dolente che le vale la prima statuetta come non protagonista. Il film vince 5 Oscar compreso quello per il miglior film.

La scelta di Sophie (1982)
Nel 1982 la Streep è un’attrice affermata, è sulle scene da molto tempo ma con questo ruolo stupisce il mondo. La sua performance è ancora oggi annoverata tra le migliori in assoluto e in alcune classifiche è considerata una delle migliori ad essere mai state premiate con un Academy Award.
Un film non facile da vedere e da digerire, merito non solo della sceneggiatura ma sopratutto della perofmrance della Streep: toccante, dolorosa, a tratti straziante e ovviamente emozionante. chi non ha mai visto il film non può capire. Nel 2007 l’American Film Institute l’ha inserito nella classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi
Silkwood (1983)
Insieme al fidato Mike Nichols, con il quale lavorerà molte volte in futuro, Meryl porta sullo schermo la triste storia di Karen Silkwood, operaia e sindacalista di una fabbrica nucleare degli anni ’70. Una donna forte che si batte per la verità, coraggiosa e dedita alla sua causa che le porterà via la vita e la famiglia. Ancora una volta Meryl stupisce con una performance solida, dura, ma anche toccante ed emozionante e si guadagna una nuova nomination all’Oscar, la quinta per la precisione, imponendosi come una delle più eminenti attrici degli anni ’80.
La mia Africa (1985)
Con la regia di Sidney Pollack e con Robert Redford come collega Meryl porta sullo schermo la storia di Karen Blixen, in uno dei film più belli e romantici degli anni ’80. Un kolossal per l’esattezza, la cui vera protagonista e l’Africa, dove Meryl offre una delle sue performance più curate e studiate, sfoggiando un accento Danese (ovviamente constatabile solo nella versione originale) e come sempre un talento ed una sensibilità fuori dal comune. Il film vince 7 Oscar, compreso quello per il miglior film, è la terza volta per Meryl.
Un grido nella notte (1987)
Il film è tratto dalla storia vera di Lindy Chamberlain, donna australiana accusata della mostre del proprio figlio. Ancora un volta un film drammatico che da modo a Meryl di mostrarsi un tutta la sua potenza artistica. Trasformatasi fisicamente per entrare nel ruolo, Meryl ci da modo di conoscere realmente il personaggio, partendo da un esteriorità severa, marcata e quasi inquietante, ad interiorità fragile, ferita ed anche battagliera. Un mix di emozioni che solo un’artista col suo talento poteva offrire. Nomination agli Oscar e Palma d’Oro al Festival di Cannes.

Cartoline dall’ inferno (1989)
L’ultimo ruolo degli anni ’80, ancora una volta diretta dal maestro Nichols, questa volta in coppia con una magnifica Shirley MacLaine. Il film è una commedia agrodolce sui rapporti familiari e sulle spietate regole del mondo dello spettacolo. Deliziosi i battibecchi tra le due attrici in questo piccolo film definibile grottesco, divertente, senza tante pretese, ma comunque molto gradevole e per la prima volta Meryl mette in luce il suo mostruoso talento di cantante nella scena finale del film. Nomination all’ Oscar numero 9 per Meryl.
La morte ti fa bella (1992)
Dopo un’infinità di film drammatici arriva anche per la Streep la possibilità di cimentarsi in una commedia. Il film è La morte ti fa bella, in coppia con Bruce Willis e Goldie Hawn. Fu un successo di pubblico, meno di critica. Se nel drammatico Meryl è ineccepibile nella commedia è assolutamente irresistibile, grazie a questo ruolo Streep ha ricevuto una candidatura ai Globe. Ogg il film è un cult degli anni ’90.
I ponti di Madison County (1995)
Cinque anni è il gap di tempo più lungo in cui Meryl non ha ricevuto una candidatura agli Oscar. La possibilità di tornare alla ribalta le viene offerta da Clint Eastwood in uno dei film più famosi degli anni ’90. Streep è Francesca Johnson, una moglie italo americana che, dopo il suo incontro con Robert Kincaid, mette in discussione la sua fedeltà verso suo marito, la lealtà verso la sua famiglia, gli ideali e tutta la sua vita in genere. Una performance incredibile, c’è tutto, amore, passione dolore, rabbia, un crogiolo di emozioni che porta Meryl di nuovo in cima dopo un breve periodo di oscurità artistica.

Il ladro di orchidee (2002)
Possiamo definire il 2002 com l’anno del ritorno e della riscoperta di Meryl, con due ruoli importanti ha inaugurato un periodo molto fortunato e prolifico della sua carriera.
Sembra quasi riaffacciarsi al cinema in sordina in un piccolo ruolo di supporto, un ruolo marginale ma cruciale. Più matura sia come artista che come donna affronta con coraggio questa difficile e controversa parte grazie alla quale riceverà la 13° candidatura battendo il record di 12 appartenuto a Katharine Hepburn, e il 4° Globe dal 1982.

The Hours (2002)
Nell’ anno della rivalsa Meryl appare anche in questo capolavoro dei degli anni ’00, un film meraviglioso dove le donne sono le uniche protagoniste. Accanto a Nicole Kidman e Julianne Moore Streep porta sullo schermo il personaggio di Clarissa Vaughn /Mrs Dollaway (di VirginiaWoolf). Come scrive la Woolf: “Tutta la vita in un giorno e in quel giorno tutta la vita”, Clarissa si troverà a fare i conti con le sue emozioni le sue paure e la sua intera vita. Come sempre Meryl è favolosa, una magnifica prova che le ridona il successo e la notorietà presso le nuove generazioni.

Il Diavolo veste Prada (2006)
Ad un età in cui le altre attrici faticano a trovare parti interessanti a Meryl viene offerto uno dei ruoli più iconici della sua carriera. Semplicemente irresistibile nei panni della diabolica Miranda Pristley.
Un nuovo successo per la sua già incredibile carriera, una nuova magnifica performance che mette in luce la sua grande abilità di trasformista e la sue grandi capacità creative, dall’ aspetto alla voce, alle movenze, tutto è frutto del genio di Meryl che vince il Golden Globe e riceve la 14° candidatura agli Oscar.


Il dubbio (2008)

Tra i tanti ruoli per cui avrebbe dovuto vincere un Oscar c’è sicuramente questo, Suor Aloysius Beauvier, una rigida suora di una scuola cattolica nel Bronx negli anni ’60. Severa, rigida, sospettosa, a tratti spaventosa, Meryl è di una bravura sovrumana. Nel cast figurano anche un timida Amy Adams e un grandissimo Philip Seymour Hoffman insieme al quale si cimenterà in una gara di bravura ed istrionismo. La pellicola ha ottenuto 5 candidature agli Oscar , per l’intero cast, compresa Viola Davis, e per la miglior sceneggiatura non originale.
I segreti di Osage County (2013)
Meryl è come il vino, invecchiando diventa sempre migliore, nel suo caso è inarrivabile. Il film è un dramma familiare con un cast all star in cui Meryl primeggia senza rivali. Matriarca di una famiglia alla deriva Streep offre una delle performance più provanti della sua carriera, sia fisicamente che psicologicamente. la sua bravura è sconcertante e le regala la 18° candidature della sua carriera.
Entrata in questa nuova fase della sua carriera, avendo meritato l’epiteto di “Migliore attrice vivente”, Meryl non smette di stupire regalandoci sempre performance superlative anche in film non sempre degni del suo immenso talento.